Più parole, meno pixel: il grido d’allarme per i pasti dei bambini

L’immagine è diventata familiare: bambini silenziosi, occhi incollati a uno schermo, mentre genitori e adulti mangiano, parlano, si godono la serata. Ma dietro quella che sembra una comoda soluzione per tenere tranquilli i più piccoli, si nasconde una minaccia concreta allo sviluppo cognitivo ed emotivo dell’infanzia . A lanciare l’allarme è il Codacons , sostenuto da un vasto fronte di evidenze scientifiche .

I DATI CHE PREOCCUPANO

Numerosi studi scientifici, pubblicati su riviste di alto livello come JAMA Pediatrics e The Lancet Child & Adolescent Health , hanno messo in luce i danni derivanti dall’uso precoce e sistematico dei dispositivi digitali , specialmente durante i momenti sociali come il pasto.

Tra gli effetti più documentati: r itardi nello sviluppo del linguaggio , dovuti alla mancanza di interazione verbale diretta , d eficit di attenzione e difficoltà nella regolazione emotiva , a umento del rischio di sovrappeso e obesità , legato a una relazione passiva e automatica col cibo. “Ogni pasto passato davanti a uno schermo – spiega una revisione sistematica su The Lancet – è un’occasione persa per lo sviluppo relazionale del bambino. Il cervello si nutre di parole, espressioni, contatto umano. Non di pixel”.

IL PASTO COME RITO EDUCATIVO

Il momento del pasto è molto più di un semplice atto nutrizionale. È uno spazio di apprendimento sociale e affettivo , dove si impara il turno di parola, il rispetto, la condivisione. Inserire un tablet in questo contesto rompe il filo della relazione , sostituendo la connessione umana con uno stimolo passivo.

A lanciare l’allarme è il Codacons, sostenuto da un vasto fronte di evidenze scientifiche, il quale invita a ripensare il ruolo della tecnologia nei momenti condivisi : “Anche i ristoratori – aggiunge Tanasi – possono fare la loro parte, offrendo spazi gioco, piccoli laboratori creativi o libri da colorare, per promuovere un intrattenimento sano, senza ricorrere allo schermo”.

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