Perseguitato in Russia, professore universitario vive a Ragusa

Lui è Maximi Bakhtin, 46 anni, un docente universitario in fuga dalla Federazione Russa quattro anni fa per scappare dal carcere e dalle persecuzioni del regime di Putin. Adesso, ha trovato rifugio a Ragusa Ibla, ma è vissuto fra Donnalucata e Scicli e prima ancora a Siracusa.

Il suo capo d’accusa sarebbe truffa e appropriazione indebita per fatti risalenti al 2014 e per cui rischia attualmente 6 anni di detenzione. Tuttavia, l’insegnante ha sempre ribadito la sua innocenza, dichiarando di essere “vittima del sistema politico” del Cremlino.

I motivi delle costanti vessazioni risalgono al momento in cui il professore decise di presentarsi al Parlamento di Mosca per candidarsi come leader del partito di opposizione al Governo.Da sempre appassionato di politica, il docente russo lasciò le aule per presentarsi alla Duma di Mosca (il Parlamento) nel 2016 come rappresentante del partito “Russia giusta”, in contrapposizione a “Russia Unita”, il partito di maggioranza del Cremlino.

Di conseguenza, la Russia ha richiesto la sua immediata estradizione; un invito che non è stato accolto dalla Corte d’Appello di Catania, che il 3 marzo si è pronunciata su questo argomento. I giudici, infatti, hanno ben accolto la richiesta di supporto da parte della vittima perseguitata.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it