Perchè nessuno tiene alla spiaggia e al Lungomare di Marina di Acate? Campo: “Musumeci che fa?”. FOTO

Queste foto sono state scattate ieri, 2 giugno, festa della Repubblica. Tanta gente in giro, mare stupendo. Ma la spiaggia e il lungomare di Acate rimangono sempre un enorme punto interrogativo. Tante volte abbiamo parlato di inquinamento nell’arenile di Macconi. Perfino Striscia la Notizia vi ha dedicato un servizio, sopratutto in relazione all’inquinamento della Foce del Dirillo. Ed ecco che ieri le foto ci restituiscono, ancora una volta, un ritratto a tinte fosche. Le foto scattate dall’ambientalista dell’Oipa Riccardo Zingano, non hanno neanche bisogno di commenti: la discarica di materiale vario si trova all’entrata del Lungomare, così come (incredibilmente) vi si trova pure un materasso. Come si fa a scaricare un materasso sul Lungomare? Da poco tempo e con grande piacere, abbiamo appreso che l’amministrazione ha provveduto a installare le telecamere di videosorveglianza, per cercare di cogliere gli sporcaccioni con le mani nel sacco. Speriamo davvero che qualcosa si smuova.

Fra i deputati iblei che hanno da sempre combattuto questa battaglia, vi è anche la deputata del M5S Stefania Campo che da anni si batte per il recupero e la bonifica dell’area dei Macconi e della Foce del Dirillo.

“Proprio in merito al disastro ambientale dell’arenile dei Macconi, e quindi di Marina di Acate – continua Campo – il ministro ha inviato il 26 marzo scorso al presidente Musumeci una nota di invito ad una attenta e proficua collaborazione fra Ministero dell’Ambiente e Regione Siciliana per ‘attivare al più presto gli interventi necessari, oggi urgenti e imprescindibili, stante l’intendimento del Ministero di valutare, salvaguardare e valorizzare l’area in questione, caratterizzata anche da ecosistemi di particolare rilievo’».

«La nota ministeriale – racconta la deputata – segue, fra l’altro, quella della Direzione generale per il risanamento ambientale del 18 febbraio scorso, indirizzata non solo alla Regione, ma anche al Libero consorzio comunale di Ragusa e all’Arpa Sicilia (che hanno risposto) per sollecitare ‘ogni forma di collaborazione in un più ampio progetto di valorizzazione dell’area e attivare i necessari interventi nell’ambito delle specifiche competenze in materia di gestione, controllo e vigilanza del demanio marittimo’».

“Sappiamo per certo – aggiunge il deputato 5stelle Nuccio Di Paola – che queste note importanti e molto determinate, una delle quali dello stesso ministro, con cui invita personalmente Musumeci alla collaborazione per sanificare un’area fondamentale per la provincia di Ragusa, ma disastrata e abbandonata da tempo dalle istituzioni, sono rimaste lettera morta. Saremmo felici di venire contraddetti. In caso contrario vorremmo capire perché Musumeci non si è nemmeno degnato di rispondere”.

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