PARCO DEGLI IBLEI, PIANO PAESISTICO E PIANO CASA PER IL VERTICE CNA COSTRUZIONI

Molto proficuo il vertice promosso dalle Unioni Cna Costruzioni e Installazioni e impianti, tenutosi venerdì pomeriggio a Modica, presso il centro direzionale della zona artigianale di contrada Michelica, a cui hanno partecipato i deputati regionali Roberto Ammatuna, Innocenzo Leontini, Orazio Ragusa e Riccardo Minardo. Un incontro che ha visto, tra gli altri, la presenza del sindaco di Modica, Antonello Buscema, oltre che di Mario Floridia, già dirigente del settore Gare e contratti della Provincia regionale di Ragusa. A fare gli onori di casa, nel corso di una riunione con numerose presenze, il presidente della Cna di Modica, Piero Bonomo.

C’erano il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari, oltre ai presidenti delle due Unioni, Bartolo Alecci per Cna Costruzioni e Maurizio Scalone per Installazione e impianti. A moderare i lavori il responsabile provinciale delle due Unioni, Vittorio Schininà. Nel corso del dibattito sono state rappresentate alcune problematiche di stretta attualità, Parco degli iblei e Piano paesistico, rispetto alle quali sono venute alla luce una serie di proposte.

Altre proposte, che potrebbero essere inserite in Finanziaria, sono state invece avanzate per snellire il complesso iter legato ai lavori pubblici, atteso che sembra improbabile che, sulla delicata materia, si possa puntare ad una legge più organica. “Visto che il piano paesistico è stato adottato nel giro di pochi mesi – si è chiesto Schininà – perché non si può fare lo stesso con le varianti al Prg che attendono da anni di essere esaminate?”.

Tra le semplificazioni richieste, quella concernente la soglia fino ad un milione di euro, al di sotto della quale le procedure potrebbero essere rese meno complesse. Alla Regione saranno avanzate delle istanze riguardanti una differenziazione più netta sulle partecipazioni alle gare, circostanza che permetterebbe di creare livelli intermedi. Ai deputati regionali, poi, è stato chiesto di adoperarsi per il piano casa che, benché approvato in aula all’Ars, non è mai stato applicato, essendo servito a circoscrivere soltanto piccoli perimetri, non investendo nel complessivo i territori urbanistici.

E, tante volte, il piano casa è stato utilizzato per regolamentare strutture come i parcheggi piuttosto che dare vita ad una riqualificazione urbana vera e propria. Tanto è vero che altre Regioni stanno apportando modifiche sostanziali per quanto riguarda gli immobili in sanatoria. Tra le ipotesi allo studio, anche quella relativa all’innalzamento del livello di finanziamento delle cooperative edilizie. In questo contesto si inserisce la proposta avanzata tesa al recupero dei fabbricati rurali degli anni Cinquanta. L’ipotesi di modificare la destinazione d’uso degli stessi, per finalità ricettive, potrebbe creare ulteriore occasione di sviluppo del comparto. Al centro dell’attenzione anche il patto di stabilità degli enti locali. Ai deputati regionali, gli addetti ai lavori hanno chiesto di rivederne i termini per evitare che molti lavori pubblici rimangano ingessati per motivi di ordine burocratico. Altra questione affrontata quella concernente il fondo di rotazione messo a disposizione dei Comuni, le cui limitazioni, però, ne impediscono un pieno e corretto utilizzo. (lc.)

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