Parco degli Iblei dimenticato da 17 anni: Italia Nostra “Ora è il momento di agire”

Una delle aree più suggestive e incontaminate del Mediterraneo rischia di restare senza tutele: il Parco Nazionale degli Iblei è ancora un progetto sulla carta, nonostante una legge nazionale del 2007 ne abbia previsto l’istituzione.

Ad accendere i riflettori su una vicenda che sembra sospesa nel tempo è Italia Nostra, che chiede ufficialmente al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e al Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani di concludere l’iter amministrativo.

«La recente istituzione del Parco Nazionale del Matese – afferma l’associazione – dimostra che quando le istituzioni collaborano, i risultati arrivano. È tempo di dare lo stesso slancio al Parco degli Iblei, che rappresenterebbe un’occasione unica per l’ambiente e per il territorio».

Un patrimonio da 146.000 ettari nel cuore della Sicilia

Il Parco degli Iblei, se istituito, coprirebbe oltre 146.000 ettari e interesserebbe ben 27 comuni delle province di Ragusa, Siracusa e Catania. Per estensione, diventerebbe la quarta area protetta nazionale e il primo Parco Nazionale del Sud Europa, con una biodiversità straordinaria e paesaggi di altissimo pregio.

Eppure, dopo 17 anni, l’unico tassello mancante è l’intesa formale tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Siciliana, come previsto dalla legge. Il parere dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) è già stato acquisito, e la proposta di Decreto istitutivo è da tempo sul tavolo della Regione.

Croci (Italia Nostra): “È un’opportunità strategica per la Sicilia”

“L’istituzione del Parco degli Iblei – dichiara Edoardo Croci, Presidente nazionale di Italia Nostra – rappresenta un passaggio fondamentale per la tutela e la valorizzazione di un’area di altissimo valore naturalistico, paesaggistico e culturale. È un’opportunità strategica per coniugare conservazione dell’ambiente e sviluppo sostenibile, in linea con la Strategia europea per la biodiversità 2030”.

Un’occasione per sviluppo e occupazione

Il Parco, oltre a tutelare canyon, necropoli rupestri, sorgenti e rarità botaniche, potrebbe diventare motore di sviluppo sostenibile per le comunità locali. Promuoverebbe turismo responsabile, valorizzazione delle produzioni agricole e creazione di nuovi posti di lavoro nel settore ambientale.

Italia Nostra lancia un appello alle istituzioni affinché “non si perda altro tempo”:

“La conclusione dell’iter, già istruito e condiviso localmente, non è più rinviabile. Siamo pronti a supportare il processo con le nostre competenze e le strutture territoriali. Dopo il successo del Parco del Matese, è il momento degli Iblei.”

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