È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
OSPEDALE BUSACCA. L’ORTOPEDIA CHIUDE MA NON FATELO SAPERE IN GIRO
27 Mag 2010 15:44
La settimana scorsa avevamo osservato che le “nervose” reazioni della dirigenza Asp nei riguardi della manifestazione spontanea di lunedì facevano pensare al fatto che manifestanti ed operatori sanitari non avessero tutti i torti a temere per il futuro dell’Ortopedia e che la stessa dirigenza non gradisse che si chiamassero le cose con il loro vero nome: chiusura? Non ditelo nemmeno per scherzo, guai a chi osasse pronunciare l’orribile parola! E come la dovremmo chiamare la pratica in atto da svariati mesi di sottrarre, senza giustificato motivo apparente, gli interventi a Scicli per dirottarli a Modica, e questo beninteso anche dopo l’intervento di Gilotta in ospedale il 6 aprile in cui affermava “non accetto distrazioni di pazienti verso Modica, il dottore Elio Padua non potrà più farlo. Ortopedia a Scicli e a Modica è un unico reparto”. Ebbene le “distrazioni” son continuate e continuano tranquillamente; ma comunque tutto questo poco importa, ormai siamo al capolinea: un provvedimento attuativo circolato in copia oggi pomeriggio sancisce : “la degenza ordinaria dell’ortopedia come da decreto verrà concentrata presso il Presidio Ospedaliero di Modica” . Ma comunque non vi fate ingannare : non si chiama chiusura, si chiama “rifunzionalizzazione”. Anche gli inviti, in corso già da qualche tempo, rivolti a gran parte degli operatori a chieder trasferimento altrove, non si fan mica perché si chiude! Ma no: si rifunzionalizza! Ora il problema non è che noi stupidi sciclitani non ci rendiamo conto che il mantenimento di un sistema ospedaliero ottimale come quello che avevamo sia insostenibile. E’ evidente a tutti che questo sistema in mano a politici e/o affaristi ha ridotto l’Italia intera in mutande ed il forte vento grecale che soffia obbliga il popolo (le classi dirigenti e i soliti furbi restano naturalmente esentate dal pagar dazio) a dolorose rinunce persino in termini di perdita di diritti fondamentali come quello alla salute. E’ chiaro che i piccoli ospedali non potranno più esser generalisti: ci si è assuefatti a veder con scandalo una cosa simile; che spreco! Poi magari ben altri sprechi (che però, anziché a molti, hanno il pregio di esser utili a pochi) continuano ad avvenire tranquillamente e senza scandalo alcuno. La nostra preoccupazione è che il progetto di trasformare il Busacca in un Pta in realtà nasconda la volontà di lasciare a Scicli una mega RSA punto e basta. Non c’è un progetto che veda Scicli protagonista per una specialità clinica vera e propria, e pensiamo che in un ottica di comprensorio policentrico l’Ortopedia Sciclitana e la sua solida tradizione avrebbero meritato un po’ di rispetto in più; lo smantellamento di un pezzo importante come l’ortopedia, ci spiegano gli esperti, non può non preludere ad un effetto domino di depauperamento degli altri reparti, in primo luogo di chirurgia, che in tanti vaticinano sarà la prossima a saltare, magari dopo il pensionamento di qualche medico. Ripetiamo non c’è progetto di nulla che abbia a che fare con un efficace presidio per la salute, non diciamo per i territori circostanti, come era prima questa Gloriosa Istituzione, ma nemmeno per gli stessi sciclitani ; ad esempio c’è qualcuno in grado di poter affermare con certezza se almeno si potrà contare su un pronto soccorso all’altezza di poter sopperir almeno in parte al micidiale ridimensionamento della struttura nel suo complesso? O ci possiamo mettere in testa che ogni contuso, ogni ferito anche non troppo grave dovranno partire direttamente per Modica, ammesso che si arrivi vivi e si trovi posto. Rinnoviamo l’invito , oltre naturalmente che a tutte le altre espressioni della società cittadina, a Sindaco ed Onorevole Ragusa, proprio perché li vogliam sentire “nostri”, sciclitani come noi interessati al bene comune al di là del senso di appartenenza politica, a riprender con energia rinnovata e facendo uso di tutto la loro forza di consenso, una battaglia difficile ma come nessun altra suscettibile a condizionare il passaggio alla storia patria dalla parte dei benemeriti piuttosto che dei dilapidatori. Raccogliamo costruttivamente la critica rivoltaci da un osservatore che ci chiede dove eravamo noi quando Orazio Ragusa lottava : va bene noi non c’eravamo (veramente nemmeno esistevamo) ma il punto è che ora il pallino è in mano a quelli che ci sono e che finiranno per ridurre ad una larva il Busacca e vorremmo che ad esserci ci fossimo pure, e numerosi, quelli che vogliamo impedire lo smantellamento. Non si può pensare che questa battaglia sia il problema di alcune decine di ospedalieri, che oltre a non poter esporsi, alla fine un trasferimento lo potrebbero vedere pure come una liberazione da una condizione di mortificazione professionale, dovendo fra l’altro convivere con colleghi le cui soddisfazioni di carriera appaiono in singolare armonia con i piani riordino dettati dalla dirigenza politica regionale. Questa è una battaglia di tutti gli sciclitani, quelli che c’erano e che non c’erano, ma soprattutto una battaglia per quelli ancora non ci sono perché non sono ancora nati.
© Riproduzione riservata