“Ordinanza liberticida”? No, solo civiltà: la voce di chi vive e risiede nella movida di Marina di Ragusa

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un residente a Marina di Ragusa che ha voluto dire la sua sulla recente e nuova ordinanza antibivacco che tocca da vicino soprattutto i giovani che vivono la movida. Ecco la sua opinione.

Spett. Redazione,

in merito alla presunta “famigerata”(a detta di molti cittadini/genitori ragusani e non) ordinanza del nostro Sindaco, tacciato di limitare, in ultima analisi, le libertà dei nostri giovani vacanzieri residenti o ospiti diurni e notturni della ridente e civile Marina, desidero intervenire con alcune precisazioni personali e di merito, certamente non politiche o di schieramento, ma di costume e civiltà.

Alcuni nostri giovani, oggi, sono avvezzi a grande libertà (grazie al cielo) ma ciò non dovrebbe far perdere ad alcuno di essi la capacità di rendersi conto e comprendere quali siano i giusti confini o le linee di demarcazione tra il vivere civile e il rispetto degli altri. Semplicemente, sono convinto, da residente nel cuore della nostra “movida” estiva, che l’ordinanza del nostro primo cittadino, tenda a salvaguardare tutto questo e, sicuramente, che non possa essere tacciata di limitare libertà alcuna dei nostri ragazzi, nè tantomeno di volere stabilire “confinamenti” geografici o limitazioni delle libertà personali.

A meno che non si confondano cose siffatte per il diritto alla trasgressione o, ancora peggio, quello agli schiamazzi notturni, al libero “imbrattamento” della proprietà privata, all’invasione degli spazi chiusi e protetti, e quant’altro di negativo o perfino, ahimé, configurantesi con la libertà di reato. Mi diceva, a tal proposito, una cara amica (madre di un adolescente), in nome di un’estremizzazione del concetto di libertà individuale: “Quando abitavo nei pressi della mia facoltà universitaria a Londra, nessuno prevaricava le libertà dei giovani, liberi di muoversi in qualunque spazio e di fare qualunque cosa; salvo il fatto che la polizia, ogni notte, arrestava e portava in cella i trasgressori!…Allora, ma questa è un’opinione personale, meglio la nostra rattoppata e permissiva democrazia, che quella storica e vetusta di coloro che passano per gli inventori di essa!

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