È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
OCCUPIAMO IL PRESENTE, LIBERIAMO IL FUTURO
10 Dic 2012 15:33
Le studentesse e gli studenti dell’istituto-liceo artistico “S.Fiume” di Comiso, in data 10/12 /12, hanno concordato all’unanimità, in un’ assemblea d’istituto straordinaria, di occupare la propria scuola come forma di protesta per i tagli all’istruzione.
Dopo le mobilitazioni del 12 Ottobre, del 17 Novembre e del 24 Novembre nelle quali abbiamo respinto, grazie alla nostra protesta pacifica e compatta in tutta Italia, il ddl 953 (ex Aprea) che abbatteva gli spazi di democrazia nelle nostre scuole. Con questa forma forte di protesta vogliamo riappropriarci dei nostri luoghi di formazione e dar voce alle numerose problematiche dell’istruzione italiana. Nella nostra regione ,in particolar modo, non esiste una legge sul diritto allo studio che tuteli gli studenti nel proprio percorso formativo. Vogliamo dar voce ai continui disagi dei pendolari e delle loro famiglie della nostra scuola, causati da un’ inefficiente sistema di trasporti che non li agevola economicamente. Chiediamo investimenti per la messa a norma dei nostri edifici scolastici, considerando che il 52 % degli istituti siciliani sono in stato di pericolo.
Pensiamo che sia necessario un investimento per l’ accesso gratuito alla cultura che interessi teatri, musei, librerie e cinema. In questa occupazione che andrà avanti ad oltranza, avvieremo numerosi corsi autogestiti nei quali affronteremo tematiche che spesso vengono tagliate fuori dalle mura scolastiche e costruiremo così la “SCUOLA CHE VOGLIAMO”. Pensiamo che in questo periodo di crisi economica la soluzione siamo noi e che l’investimento sulla scuola pubblica, università e ricerca sia l’unico modo per riprenderci.
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