Nuove audizioni della Commissione antimafia sul caso Scicli. L’on. Fava alla ricerca della verità.

La relazione della Commissione regionale antimafia sulla gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia, come ben ricorderete, ha trattato anche dello scioglimento per mafia del Consiglio Comunale di Scicli. Una parte della relazione si è occupata della vicenda che nel 2015 portò ad uno scioglimento che dopo 5 anni si è rivelato non soltanto esser stato ingiusto, ma assolutamente infondato e mirato al raggiungimento di altre finalità. La relazione, come prassi, è stata inviata a tutte le procure della Repubblica della Sicilia affinchè ognuna di esse possa valutare di avviare le relative indagini. Intanto però, il Presidente della Commissione, l’on. Claudio Fava, sullo scioglimento del Consiglio Comunale di Scicli, ha avviato un nuovo ciclo di audizioni per cercare di capire meglio cosa sia avvenuto veramente nella città del Commissario Montalbano.
La prossima settimana verranno auditi tra gli Mar. Sebastiano Furnò  che nel corso del processo “Eco” ha parlato dell’interessamento dei servizi segreti su Scicli e l’avvocato sciclitano, Bartolo Iacono, che sull’argomento ha sempre dimostrato di avere le idee chiare e non ha avuto alcuno scrupolo anche sui social di esporre la sua interpretazione dei fatti, scagliandosi spesso anche contro il giornalista  Paolo Borrometi per il suo modo di essere “antimafioso”. L’on. Fava ha anche annunciato che tra i prefetti, i rappresentanti delle istituzioni ed i politici che verranno auditi, ci sarà anche l’ex Ministro dell’interno, l’On Angelino Alfano. Il Ministro Alfano, si ricorderà, dichiarò che fu lui personalmente a scegliere i commissari chiamati a gestire il Comune di Scicli dopo lo scioglimento “noi abbiamo operato una scelta forte e dolorosa, affermò, l’ho proposta io e me ne assumo la piena responsabilità”.

E ricordiamo che furono quei commissari a fare delle scelte assolutamente opposte a quelle dell’allora Sindaco Susino, rilasciando le autorizzazioni  negate per la gestione di rifiuti pericolosi nel territorio di Scicli in precedenza individuato come parco extraurbano e che quel Comune di cui Alfano parlava in termini di “Connivenza tra mafia e politica sulla gestione dei rifiuti, sull’affissione dei manifesti”, tutt’altro si rivelò che mafioso.

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