NON SIAMO NE’ GIUDICI NE’ INQUISITORI

19 Ago 2011 15:20

Ogni qual volta si devono trattare dei casi che scuotono l’opinione pubblica si riapre la contesa su quale sia il “limite” che non si deve oltrepassare per evitare di cadere nel baratro dello “sciacallaggio”. Chiunque si affaccia alla professione giornalistica viene spinto dalla voglia di comunicare e di far conoscere nel modo più chiaro possibile i fatti che si verificano quotidianamente nella realtà più o meno difficile che ci si trova a descrivere. La diffusione dei mezzi d’informazione e i progressi in questo campo non sono da sottovalutare. Tali positività, che scaturiscono dal lavoro che costantemente facciamo, vengono offuscate e scompaiono quasi del tutto a causa dell’eccessiva insistenza giornalistica che si verifica a volte.

Condivido quanto detto dal Presidente dell’Ordine dei Medici, Salvatore Criscione, “sul senso crescente di sfiducia” nei confronti dei camici bianchi della nostra Provincia. E’ vero e penso che ognuno di noi come cittadino l’abbia provato. Detto ciò il mestiere di giornalista non include il dare giudizi, non siamo nè giudici, nè inquisitori, e per tale motivo non dobbiamo far trapelare i nostri pensieri quando scriviamo un articolo. Quello che ovviamente auspichiamo è che l’autorità giudiziaria riesca a portare alla luce se sono state commesse irregolarità o illegalità o meno.