NEL TEMPO DELLA CRISI RESTARE UMANI

 

La crisi che stiamo vivendo è molto pesante. Non solo perché sono sempre più numerose le famiglie che non arrivano alla fine del mese, ma anche perché sembra diminuire la capacità di reagire insieme, di intensificare la solidarietà, di ripensare una sobrietà che faccia riscoprire ciò che vale veramente. Natale diventa una possibilità unica per riscoprirci umani: viene celebrato l’avvicinarsi di Dio nella povertà e il suo sguardo di simpatia verso l’umanità. Messaggio per tutti, anche nelle diverse posizioni che ognuno va assumendo in un tempo plurale, in cui abbiano tra di noi amici di altre confessioni religiose. Sappiamo per esperienza che loro capiscono la bellezza del messaggio cristiano quando viene offerto nella sua genuinità, eventualmente capiscono meno la banalizzazione della fede cristiana quando viene ridotta a ornamento esteriore e staccata dalla vita e dal cuore. Forte e costante è, per questo, l’invito del nostro Vescovo, Mons. Staglianò, a continuare la messa nella vita e ad offrire alle città un lievito di bene operoso e fedele.

 

Da qui tre proposte della Caritas diocesana per ritrovarci, a Natale, più veri nella nostra umanità e nei nostri rapporti e, per chi crede, anche nella fede, in quest’anno dedicato dal Papa alla fede come riscoperta di Dio, del Dio che per amore si è fatto uomo, ed energia che dà pienezza alla vita.

 

1.      La prima proposta è un gesto di attenzione piccolo ma concreto: la “piccola decima della fraternità”. L’antica decima era la decima parte di ciò che si possiede a favore della Chiesa e dei poveri. Per riprenderla, un primo passo potrebbe essere una decima “piccola”, ovvero la decima parte delle spese non necessarie (per es. di una gita che altri non possono permettersi o della tredicesima) a favore di una delle opere caritative del territorio e del mondo o, tramite i Centri di ascolto, per una famiglia che vive in grave difficoltà economica.

 

2.      La seconda proposta è quella di “piccoli tempi di grazia”: un po’ di tempo e un po’ della propria competenza offerti gratuitamente per gli altri. Anche in questo caso nelle nostre opere caritative è possibile farlo recuperando anche per se stessi il senso delle proprie giornate, riguardando in faccia gli altri e riscoprendo la bellezza dei rapporti, contribuendo a far rifiorire gioia e felicità.

 

3.      La terza proposta riguarda il mondo. La colletta di Natale sarà destinata alle popolazioni della Siria. Un conflitto che causa morti e – come sottolineato da Benedetto XVI – «l’immane sofferenza della popolazione, in particolare di quanti hanno dovuto lasciare le loro case». Fonti delle Nazioni Unite parlano di un numero elevatissimo di vittime, tra 30.000 e 37.000. ma secondo altre informazioni locali questa cifra è sottostimata. Sono più di 400.000 i rifugiati nei Paesi limitrofi e continuano ad aumentare a ritmi esponenziali, gli sfollati arrivano a 1,2 milioni e si stima che 2 milioni e mezzo di siriani (il 15% della popolazione) abbiano bisogno di aiuti. La Caritas della Siria è riuscita ad organizzare una prima rete di soccorsi di urgenza, grazie alla rete delle parrocchie e dei centri di accoglienza che attendono urgentemente soprattutto viveri e medicine.

 

Confidiamo nell’attenzione all’invito a restare umani, titolo anche del numero unico distribuito in occasione del Natale con il racconto delle esperienze di condivisione e i contatti per chi vuole aiutare (lo si può chiedere nelle parrocchie o scaricare dal sito della Caritas diocesana: www.caritasdiocesanadinoto.it).

 

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