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Morire a due anni, assetati nel Mediterraneo: strage invisibile sotto gli occhi di tutti
11 Mag 2025 22:43
Nel giorno della festa della mamma, mentre in tanti stringono i propri figli in un abbraccio, ci sono madri che possono abbracciare solo il proprio dolore. Due bambini di appena due anni sono arrivati cadaveri a Lampedusa a bordo di un gommone salpato dalla Libia. Con loro anche il corpo esanime di un uomo di circa trent’anni, mentre un’altra persona risulta dispersa.
Salpati mercoledì da Zawia, in Libia, erano in 60 su un’imbarcazione di otto metri, rimasta alla deriva per giorni nel Mediterraneo centrale. Senza acqua, senza cibo. A salvarli, dopo la segnalazione di Frontex, è stata la nave della ong Nadir, che ha raggiunto i naufraghi ormai allo stremo delle forze. Troppo tardi per quei tre corpi senza vita, stroncati dalla sete e dalla fame, in uno dei tratti di mare più sorvegliati al mondo.
Le salme sono state trasferite nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, dove la Procura di Agrigento ha disposto l’ispezione cadaverica. I genitori dei due piccoli sono sotto shock. Il padre e la madre di una delle vittime, così come la mamma dell’altro bimbo, si trovano nell’hotspot di contrada Imbriacola, seguiti dagli operatori della Croce Rossa.
“È inaccettabile che due piccole vite siano state spezzate dalla sete e dalla fame a pochi chilometri da un’Europa che avrebbe dovuto proteggerle”, ha commentato Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children. “Non possiamo più restare indifferenti davanti a questi drammi annunciati”.
Tra i sopravvissuti ci sono 13 donne e 2 minori, provenienti da diversi Paesi dell’Africa occidentale. Sei migranti, ustionati dal contatto con il carburante, sono stati portati al poliambulatorio dell’isola. I racconti parlano anche di un uomo che si sarebbe gettato in mare per cercare refrigerio: non è più risalito.
“La tragedia ci tocca nel profondo – ha dichiarato Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana – e ci impone di moltiplicare gli sforzi per restituire umanità a chi sopravvive a questi viaggi infernali”.
La notte degli sbarchi
Nelle stesse ore in cui venivano soccorsi i naufraghi del gommone della morte, altre tre imbarcazioni sono arrivate a Lampedusa, portando in totale 236 migranti. A bordo, anche donne e bambini, provenienti da Afghanistan, Egitto, Eritrea, Sudan, Etiopia, Somalia e Bangladesh. Tutti raccontano storie simili: partenze da Sabratha e Zawiya, migliaia di dollari versati a trafficanti senza scrupoli.
Nell’hotspot di Lampedusa, al momento, ci sono 470 ospiti. Altri 166 sono stati trasferiti via traghetto verso Porto Empedocle.
Intanto, Save the Children rinnova il suo appello per “un sistema europeo strutturato di ricerca e soccorso in mare” e per l’apertura di “canali sicuri e regolari d’ingresso”.
Dal 2014, sono quasi 32.000 le vittime del Mediterraneo, 500 solo dall’inizio del 2025. Molti di loro erano bambini.
Perché oggi, la traversata più breve tra due coste resta quella tra la vita e la morte. foto di repertorio
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