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Modica, ritorni inaspettati e nuovi dialoghi: cosa c’è dietro la scelta di Leandro Giurdanella
11 Giu 2025 06:15
A Modica, il vento della politica cambia spesso direzione. Ma a volte, più che una folata improvvisa, è il segnale di un mutamento più profondo. È il caso di Leandro Giurdanella, consigliere comunale amico storico di Maria Monisteri ma nell’ultimo periodo vicino al gruppo di Ignazio Abbate, che in questi giorni ha compiuto una scelta significativa: tornare ad aprire una nuova fase di collaborazione e di dialogo con il sindaco Maria Monisteri. Una notizia che, pur mormorata da tempo nei corridoi del palazzo, ha assunto concretezza in questi giorni con il suo apporto concreto nelle scelte amministrative della giunta Monisteri , confermando che, pur restando nel gruppo misto, offrirà il proprio sostegno all’attuale amministrazione. Un passaggio che, inevitabilmente, segna un’inversione rispetto al passato.
L’anno scorso, quando lo scontro politico tra Monisteri e Abbate si consumava apertamente con la dichiarazione di dissesto da parte del Sindaco Monisteri, contrariamente ai desiderata di Abbate, Giurdanella scelse di stare con quest’ultimo. Oggi, invece, si schiera – con toni pacati ma inequivocabili – dalla parte del sindaco, sottolineando come questa evoluzione sia frutto di un dialogo riaperto e di un chiarimento personale. “Abbastanza vero, tutto quello che si è dice – ha spiegato informalmente Giurdanella – tranne un punto: La mia idea è rimanere nel gruppo misto e da lì dare un supporto a Maria, per quanto posso, come consigliere comunale.” Un passo in avanti, dunque, non solo sul piano numerico, ma anche su quello del clima politico all’interno della amministrazione Monisteri.
Giurdanella stesso lo chiarisce: “Con Maria c’è stato un periodo di distanza politica, che non ho condiviso. Ma ci siamo chiariti. Il rapporto tra me e lei è noto a tutti, ed è stato naturale ritrovare un’intesa”. Nessuna rottura con Abbate, tiene a precisare Leandro Giurdanelle, subito: “Non mi piace creare un dualismo Abbate-Monisteri. Non è una partita di calcio. Con Ignazio ci siamo sentiti, ci siamo scritti anche la sera che è uscita la notizia. Erano dispiaciuti, ma hanno compreso”. Il vero punto, semmai, è un altro: la possibilità che questa figura, indipendente nei fatti e nel tono, possa fungere da “pontiere” tra due mondi politici che nell’ultimo periodo si sono fortemente contrapposti contrapposti. Lui stesso, con un filo di realismo, ammette: “Se conosco Maria Monisteri e se conosco Ignazio Abbate, oggi è fantapolitica pensare a una loro riunificazione. Ma un clima di collaborazione per la città lo immagino possibile. E se serve una figura di raccordo, io sono a disposizione”.
Quello di Giurdanella non è un semplice spostamento di campo, ma un gesto che parla di maturità istituzionale. E che forse, nel clima spesso muscolare della politica modicana, rappresenta una piccola ma significativa novità: l’idea che si possa scegliere di sostenere un’amministrazione non per convenienza, ma per senso civico almeno secondo quanto da lui stesso affermato.“Io non ho mai creduto nelle correnti – afferma – e sono nel gruppo misto proprio per questo. Ma quando serve fare qualcosa per la città, io ci sono. Senza steccati”.E così, in un momento in cui i numeri in consiglio comunale sono delicati e la città attraversa nodi cruciali – dai conti pubblici alla programmazione del futuro – la mano tesa di Giurdanella si rivela un gesto importante. Perché, come lui stesso ha ricordato, “la guerra fa solo morti, e in politica come nella vita, c’è bisogno di chi costruisce, non di chi divide”.
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