Modica, la politica sempre più liquida: tra chiarimenti, tensioni e nuovi equilibri

A Modica, la politica continua a somigliare a un cantiere aperto, dove le alleanze si spostano, si rompono e si ricompongono in un equilibrio sempre più precario. L’ultimo capitolo si è aperto con il tentativo di chiarimento del coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Giovanni Moscato, che ha smentito di aver autorizzato l’ex consigliere Tato Cavallino a incontrare il sindaco Maria Monisteri “a nome del partito”.

Una precisazione che avrebbe dovuto riportare ordine, ma che invece ha messo a nudo una verità ormai evidente: a Modica la politica è diventata liquida, con interlocutori molteplici, posizioni incerte e una linea di confine sempre più sfumata tra alleanza e opposizione.

Il chiarimento di Moscato arriva dopo il gesto plateale del coordinatore cittadino Marco Nanì, che aveva abbandonato il tavolo politico in segno di protesta per la presenza di Cavallino. Ma al di là del caso specifico, la vicenda fotografa un clima di confusione e frammentazione che attraversa tutto lo scenario politico modicano.

Negli ultimi mesi, la sindaca Maria Monisteri ha ufficializzato il suo passaggio a Forza Italia, scelta che ha rimescolato ulteriormente le carte nel centrodestra. Una mossa che, se da un lato le ha consentito di trovare una nuova sponda politica, dall’altro ha accentuato il distacco dell’area abbatiana, sempre più distante dalla linea del primo cittadino.

A tutto questo si aggiunge la recente uscita di “Voce Libera” dalla coalizione, con i tre consiglieri Cascino; Civello e Aurnia che hanno deciso di collocarsi all’opposizione, chiedendo l’azzeramento della giunta e la nascita di un esecutivo tecnico, ritenendo l’attuale squadra non all’altezza del compito.

Nel frattempo la sindaca, pur contando ormai sull’appoggio di soli sette consiglieri, ribadisce di voler “andare dritta per la propria strada” e di continuare a portare in aula delibere “oggettivamente votabili”, auspicando senso di responsabilità da parte di tutti.

Ma resta un interrogativo che attraversa le stanze del Palazzo e le piazze della città: chi rappresenta davvero chi? E soprattutto, chi lavora per il bene di Modica e dei cittadini, e chi invece è impegnato in una corsa alla visibilità e alle poltrone?

Ogni giorno sembra segnare un nuovo equilibrio, destinato però a durare il tempo di un confronto, di una dichiarazione o di un post.
La politica modicana — tra chiarimenti, cambi di casacca e malumori interni — sembra aver smarrito il suo centro di gravità. E mentre i partiti discutono su chi debba parlare e con quale voce, la città resta in attesa di ricostruire un orizzonte comune.

E intanto lunedì prossimo si torna in aula.

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