Migranti sbarcati a Lampedusa: una parte sarà accolta a Pozzallo? Ammatuna: “Sia effettuata la tracciabilità sanitaria”

C’è la possibilità che i migranti arrivati a Lampedusa possano essere trasferiti a Pozzallo. Almeno in parte. Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, a questo proposito ha inviato una lettera al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore Regionale alla Salute circa questa possibilità: “Apprendo dagli organi di stampa di un nuovo sbarco autonomo sull’isola di Lampedusa, dove è arrivata una imbarcazione in legno con a bordo un centinaio di persone.
Credo di non sbagliare affermando che, al momento, la nuova strategia di accoglienza, che prevede di far trascorrere a bordo di una nave la quarantena o l’isolamento dei migranti, non sia possibile poiché non è ancora stata individuata l’imbarcazione disponibile”. 

Scartata, dunque, la possibilità di collocare i migranti in quarantena in una nave isolata adibita allo scopo, Ammatuna ricorda il caso del migrante risultato positivo al Coronavirus poco tempo fa:

“E’ appena il caso di ricordarle quanto è avvenuto al momento della ricollocazione dei migranti dalla nave “Alan Kurdi”, quando fra i 50 migranti destinati all’hotspot di Pozzallo uno di loro è risultato positivo al coronavirus.
A seguito di ciò, oltre all’inchiesta aperta sul caso dalla Procura della Repubblica di Ragusa, ho chiesto con urgenza una relazione sanitaria da parte dei responsabili dal centro di provenienza del migrante oltre che fosse effettuata una ispezione da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità.

Di quanto richiesto, a tutt’oggi, non ho avuto ancora alcuna informazione, nonostante questa vicenda richieda una precisa ed inevitabile chiarezza.

Poi, circa la possibilità di accoglienza dei migranti provenienti da Lampedusa, Ammatuna gioca d’anticipo e chiede:
“Intendo comunicarle, quindi, che nel caso fosse individuato l’hotspot di Pozzallo come luogo dove ospitare una parte dei migranti appena arrivati a Lampedusa, tutto ciò non può accadere senza che vi sia una tracciabilità completa della situazione sanitaria di tutti.
Mi sento in obbligo, oltre che ad accogliere coloro che fuggono da guerre e povertà, di tutelare la salute dei miei concittadini, compito al quale non verrò meno”.

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