Mafia e vaccini: l’ombra di Cosa Nostra sull’oro liquido

Mafia e vaccini. Qualunque cosa possa portare a un business. E’ questa l’ultima frontiera di Cosa Nostra in Italia e a lanciare l’allarme è il presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri, durante la presentazione di un report sulla lotta alla criminalità organizzata in Italia e in Toscana.

Calleri invita a vigilare sulla “distribuzione dei vaccini, sia influenzali che soprattutto quelli Covid”. In particolare “bisognerà prestare molta attenzione ai loro trasporti nel momento della distribuzione”, racconta l’agenzia Agi.

“Pochi lo ricordano – prosegue Calleri – ma da anni la mafia si occupa di farmacie e parafarmacie” che “hanno un ruolo importante nel territorio e per questo sono appetibili: il traffico di farmaci, veri o falsi, o delle bombole di ossigeno sono un business che fa gola alla mafia”.

E ancora. “Un ulteriore rischio è quello degli appalti nelle forniture sanitarie, dove la fretta dovuta all’emergenza ha favorito i clan e le truffe”. Insomma, per il numero uno della Fondazione Caponnetto, il rischio è che uno degli effetti più negativi della pandemia sia quello di arricchire mafia, ‘ndrangheta e camorra.

 

Le organizzazioni criminali, non fanno altro che trarre nuova linfa dalla crisi economica e sanitaria in corso. A tutti i livelli. E mentre si creano le condizioni ideali per far prosperare la mafia, il contrasto alle grandi organizzazioni criminali segna uno dei suoi minimi storici. “Per quello che riguarda la lotta alla mafia – spiega ancora Calleri – oggi ci troviamo nel momento più buio degli ultimi 30 anni” perché “non è più un tema che trova spazio politico o che viene trattato”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it