È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
MA IL CAPOLUOGO IBLEO E’ ESCLUSO PER ORA DAL PIANO
07 Lug 2010 19:12
Torna a sollecitare il Governo nazionale l’Amministrazione comunale di Ragusa dopo aver approvato, nei giorni scorsi, una delibera con cui veniva proposto l’agganciamento al piano carceri per la realizzazione di un nuovo istituto penitenziario nel capoluogo ibleo. Il vicesindaco nonché assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Cosentini, era stato delegato a seguire l’iter, ponendo in essere una serie di atti necessari alla definizione di una strategia specifica. Dopo le prime determinazioni che hanno finora escluso Ragusa dal piano carceri nazionali, la Giunta municipale non demorde e continua a sollecitare la predisposizione di un’azione di emergenza necessaria a ricollegare gli strumenti di finanziamento del nuovo carcere di Ragusa al piano straordinario per l’edilizia penitenziaria 2009-2011 così come sono stati resi noti dal commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria. “Prendiamo atto – dice il vicesindaco Cosentini – del dibattito sviluppatosi sul piano carceri non solo nella nostra città ma anche nel resto della provincia di Ragusa. Assieme al sindaco Dipasquale, abbiamo ribadito al ministero della Giustizia, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, la piena disponibilità di questa Amministrazione comunale per ogni utile collaborazione, iniziativa, sinergia, azione, adempimento occorrente per il buon fine della pratica. Come abbiamo visto, non è semplice ottenere l’autorizzazione del Governo nazionale ma non ci fermeremo sino a quando anche l’ultima possibilità di ricevere risposte positive non sarà fugata. Stiamo chiarendo al ministero quali le motivazioni che ci hanno spinto ad inoltrare la richiesta”. E’ stato sottolineato, tra l’altro, che le condizioni in cui versa l’attuale struttura di contrada Pendente riguardano la precarietà dell’edificio, l’assenza di spazi, l’impossibilità di dislocare al meglio i detenuti, tutti limiti evidenti che creano, nonostante l’impegno profuso dalla direzione e dagli operatori che all’interno della struttura agiscono, qualche problema di troppo. Precisato, inoltre, che la collocazione del carcere proprio in una zona centrale del capoluogo è ormai anacronistica. Bisognerebbe trovare una nuova sistemazione in periferia.
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