L’ON. AMMATUNA SULLA SOPPRESSIONE DEL TRIBUNALE DI MODICA

Martedì 12 giugno l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato una mozione sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari. Nel testo della mozione – “Iniziative a livello centrale in tema di riorganizzazione della distribuzione sul territorio regionale degli uffici giudiziari” – si  ritiene “semplicistica e irrazionale” la finalità della legge delega nazionale che mira alla riduzione dei costi di gestione per effetto della semplificazione della rete delle strutture e all’aumento dell’efficienza operativa. Nel suo intervento in Aula, l’on. Ammatuna ha sottolineato con forza la situazione particolare del Tribunale di Modica, uno dei più antichi in Sicilia in quanto istituito nel 1361. Il parlamentare regionale del PD ha ribadito che il progetto di riforma della geografia giudiziaria si pone in netto contrasto con le norme costituzionali in tema di parità dei diritti dei cittadini (art. 3 Costituzione) e di diritto al servizio dell’Amministrazione della giustizia (art. 24 Costituzione). Inoltre l’on. Ammatuna ha precisato che, in materia, il Presidente della Regione Sicilia vanta una specifica prerogativa in ordine ai massimi presidi giudiziari sul territorio, come previsto dall’art. 23 dello Statuto speciale.

“Il tribunale di Modica – ha affermato Ammatuna – è un presidio di legalità, tagliarlo significherebbe sfiduciare i giudici ed i semplici cittadini, oltre ad avere ripercussioni economiche negative perché potrebbero diminuire gli investimenti”. Il tribunale di Modica ha una sede, tra l’altro, inaugurata nel 2004, alla quale devono essere accorpati altri due edifici per il completamento della cittadella giudiziaria. A tutto ciò va aggiunto che le cause andate in prescrizione presso l’ufficio giudiziario di Modica arrivano appena al 3%, contro il 10% del dato nazionale. Siamo davanti a dati e motivazioni, insomma, che giocano certamente a favore del suo mantenimento. “Con la mozione approvata dall’Aula – conclude Ammatuna – abbiamo chiesto l’avvio di un tavolo di confronto sulla materia con il governo nazionale, al quale prenderà parte, oltre al Presidente della Regione, anche una delegazione parlamentare che si farà portavoce di proposte chiare per il territorio”

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