LIGURIA E BASSO PIEMONTE STRONCATI DALL’ALLUVIONE

Sembravano solo piogge inarrestabili e sferzanti quelle che, da martedì, hanno ininterrottamente ricoperto Genova.

Nessuno si è stupito o spaventato, reduci dall’anno scorso, quando da ottobre a febbraio le piogge non hanno risparmiato nessuna giornata.

Nessuno si è spaventato considerato che nessuna allerta era stata data e, giorno dopo giorno, pioggia dopo pioggia, la routine quotidiana è proceduta come sempre.

Nessun avviso del pericolo incombente dal cielo infatti era stato recapitato e anche il sindaco Marco Doria alle sei e mezzo del pomeriggio era seduto tranquillo al teatro Carlo Felice.

 Venerdì mattina, ancora inconsapevoli dell’avvenuta esondazione del Bisagno, l’inizio della solita routine ha dovuto imporsi un blocco. Solo allora, a danno già avvenuto e vittima decretata, è stata data l’allerta dalle autorità e solo dopo un bel pò che tutti erano usciti da casa si è pensato di informare che un’altra esondazione era attesa da lì a un’ora.

Una scena incredula quella che, quel venerdì mattina, alle 8 meno un quarto, ci siamo ritrovati di fronte le soglie dell’ufficio.

L’ufficio dell’Arsel si trova in Via San Vincenzo n.4, praticamente di fronte la stazione ferroviaria di Brignole, alle spalle del fiume e nel cuore della zone interessata dall’alluvione. I piani inferiori degli uffici si sono completamente allagati e tutti i contatori sono saltati. Di fronte il palazzo almeno 5 cm di fango, macchine sopra il muretto di delimitazione del parcheggio, e di tutto e di più sulla strada.

Nessuno aveva la minima idea di quanto fosse accaduto nella notte e molti colleghi sono venuti in ufficio dalle più disparate parti della Liguria, molti anche dalla Toscana. Non potevano ancora immaginare cotanta devastazione, né che di lì a poco sarebbe scoppiato il panico generale.

Oltre a far straripare il torrente, infatti, le fortissime piogge della notte hanno provocato molteplici frane, alcune anche lungo il corso dei binari ferroviari. Ad Arquata Scrivia, per esempio, un treno Freccia Bianca è deragliato a causa di una frana, per fortuna non comportando nessun ferito. Tuttavia, il traffico ferroviario in direzione Milano Centrale e Piemonte in generale è stato bloccato con la chiusura della linea ferroviaria e il tentativo maldestro di organizzare le deviazioni.

La stazione Principe di Genova è stata assalita da una folla nel panico generale. Nonostante Brignole non fosse stata chiusa e molti treni continuavano a viaggiare, nessuno voleva correre il rischio di trovarsi così vicino il pericolo di essere travolti dall’acqua. Il blocco dei treni ha scatenato ulteriormente il panico tra i molti che non volevano restare bloccati in Liguria.

Chi, invece, si è semplicemente barricato in casa, ha potuto bene prendere atto della comprovata disorganizzazione delle istituzioni, a partire dalla banale considerazione sullo stato d’allerta:

l’anno scorso, ad ogni pioggia, la protezione civile dava l’allerta come prevenzione generale, scuole chiuse e meno traffico per le vie. Questa volta, invece, la prima allerta è stata data a esondazione già avvenuta, quella che, tra l’altro, ha fatto vittima un uomo di 58 anni. Allerta posta sino alla mezzanotte di venerdì, quando, invece, la situazione metereologica si è mantenuta abbastanza tranquilla per scatenarsi alle due di notte. Nessuna allerta notturna, eppure gran parte dei commercianti genovesi e degli appartamenti ai piani bassi hanno subito allagamenti, e non solo nella zona limitrofa al fiume, anche il centro storico ha visto vari fiumiciattoli scorrere tra i vicoli.

Crescono sempre di più le polemiche sui ritardi con cui è stata comunicata l’allerta, e sui problemi burocratici che hanno impedito di spendere i fondi già stanziati per interventi urgenti di messa in sicurezza. Come scrive Di Lorena Cacace su Nano Press Cronaca “A chi ha chiesto le dimissioni del sindaco, Doria ha risposto: ‘Posso anche pensarci e se fossi sicuro che le mie dimissioni accelerassero le procedure per gli interventi lo farei anche subito‘. Il Comune sospenderà comunque i termini per il pagamento di Tasi, Imu e Tari per ‘tutti coloro che certificheranno di essere stati danneggiati dall’alluvione‘”.

Una magra consolazione per chi, per la seconda volta in tre anni, si trova a rivivere paura e disagi, nella consapevolezza di dover vivere con il costante rischio che possa accadere.

Ci sono già 300 milioni di euro di danni stimati, 200 solo alle strutture pubbliche, e ulteriori 130 milioni quelli che riguardano le 1500/2000 imprese coinvolte. L’allerta 2 (il livello più alto) continuerà fino alla mezzanotte di lunedì: le scuole resteranno quindi ancora chiuse e 100 residenti nelle zone a rischio resteranno fuori casa fino a cessato allarme.

La Regione Liguria ha chiesto lo stato di emergenza, la viabilità rimane critica. I sottopassi sono chiusi. In Valbisagno Protezione Civile, vigili del fuoco e polizia municipale hanno fatto scattare l’allerta massima suonando le sirene per segnalare il pericolo perché i torrenti avevano superato i livelli di guardia. Oggi è addirittura arrivato un contingente dell’esercito per aiutare a liberare da fango, acqua e frane.  

Molti sono all’opera, seppur la macchina dei soccorsi sembra si basi quasi esclusivamente sull’iniziativa dei cittadini e sul volontariato mediante quelli che vengono definiti “Gli Angeli del fango”, giovani e meno giovani che si armano di pale e stivali di gomma per andare a spalare.

Si sa, benchè sia di difficile accettazione, che in questi momenti di devastazione, oltre la pietà dei più, si attivano anche approfittatori e vandali, che non si sono risparmiati in saccheggi e sciacallaggi, depredando la qualsiasi.

La situazione non sembra prevedere miglioramenti, fino a domani il rischio idrogeologico è al massimo livello (criticità ‘rossa’) per la Liguria. Lo indica un nuovo avviso meteo della Protezione civile, che prevede rovesci di forte intensità, accompagnati da frequenti lampi e forti raffiche di vento, nel frattempo, le piogge torrenziali si sono spostate sui paesini tra Genova ed Alessandria, isolandoli completamente, sia fisicamente, con la marea di frane, sia nella possibilità di comunicare, in quanto sono saltate le linee telefoniche, i collegamenti internet e dei ripetitori cellulari.

Aspettiamo di seguire gli sviluppi di questa drammatica situazione, nella speranza che le istituzioni di dovere si attivano tanto quanto sta facendo la cittadinanza. 

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