L’ex sindaco di Modica, Ruta, ad Abbate sulle luci a led: “Nessuno è fesso”

Sulla vicenda delle luci a led nel centro storico di Modica interviene l’ex  sindaco della città, Carmelo Ruta, il quale scrive al primo cittadino Abate, chiarendo alcuni aspetti della vicenda.

“Esimio Signor Direttore
Da tanto tempo me ne sono stato in silenzio, ma la lettura dell’articolo sulle luci a led nel centro storico e della dichiarazione del Sindaco sull’argomento mi costringe ad assumere
responsabilmente una posizione in sintonia con i tanti cittadini che hanno mal tollerato la scelta dell’Amministrazione comunale, assunta, peraltro, con superficialità ed arroganza e senza un preventivo studio illuminotecnico e senza l’acquisizione del preventivo parere degli organi preposti alla tutela del patrimonio artistico della Città.
Leggo la dichiarazione del Sindaco e rimango a dir poco sconcertato! Come si fa a dire che l’A. C. ha deciso di “rimpiazzare con nuovissime lampadine a led a 2300 gradi Kelvin” quelle a luce bianca, mantenendo in questo modo “la parola data?”
Signor Sindaco, qui nessuno è fesso! Ma quale parola data?
Lei sul problema ha assunto diverse posizioni e tutte tra esse contrastanti, e, cosa più grave, ha deciso di avanzare ricorso al TAR di Catania contro il provvedimento di sospensione della
Soprintendenza di Ragusa, adombrando anche una minaccia di richiesta di danni, così manifestando in modo eclatante la Sua assoluta determinazione di abbrutire con luci da obitorio il nostro splendido centro storico.
Come si fa a dire che personaggi della Cultura e della Politica sarebbero stati scomodati per fare polemica sul web!
Come si fa a dire che “c’è chi adora cavalcare l’onda emotiva del momento e chi lavora in
silenzio per il bene pubblico”!
Mi dispiace, ma Lei, Signor Sindaco, ha una bella faccia tosta!
Nessuno ha cavalcato l’onda emotiva: c’è stata la mobilitazione spontanea di tanti cittadini
(oltre duemila) che hanno civilmente sottoscritto una petizione in opposizione al misfatto che la Sua amministrazione stava perpetrando a danno del nostro centro storico, e Lei, Signor Sindaco, avrebbe fatto meglio a tornare indietro senza polemica, riconoscendo di avere commesso un errore assolutamente emendabile.
Tornare indietro non è segno di debolezza, ma di intelligenza e di buon senso.
Le ricordo che, io Sindaco, quando abbiamo deciso di adottare provvedimenti per la
circolazione lungo le importanti vie cittadine, di fronte alle proteste, ritenute legittime, dei cittadini abbiamo fatto marcia indietro, senza polemiche, nel rispetto delle sensate posizioni altrui: ciò secondo l’insegnamento della vera Politica e dei principi di vera democrazia.
Non è vero che, mentre sui social infuriava il dibattito, a Palazzo S. Domenico lavoravate per
cercare la migliore soluzione che potesse conciliare il risparmio energetico e la salvaguardia del paesaggio, perché a Palazzo S. Domenico, ripeto, decidevate, piuttosto, di ricorrere al TAR per difendere la vostra scelta sbagliata dell’utilizzo del led a luce bianca e della non necessaria preventiva autorizzazione della Soprintendenza.
Le lampade a led a luce calda erano in commercio già quando avete deciso l’intervento, ma
avete optato superficialmente, senza un preventivo studio illuminotecnico da parte di tecnici esperti e senza il necessario parere preventivo degli Organi preposti alla tutela del patrimonio artistico, per il led a luce bianca, così dimostrando di non aver alcun senso del gusto e della bellezza e soprattutto di non avere la modestia necessaria per richiedere i consigli e i suggerimenti di chi ha studiato ed ha acquisito professionalità nel settore.
L’importanza del centro storico di Modica, patrimonio dell’UNESCO, richiedeva da parte
dell’A.C. maggiore attenzione e maggiore prudenza e meno arroganza e meno superficialità perché la Città non è del Sindaco né degli Amministratori, ma di tutti noi cittadini che ne richiediamo la massima tutela.
Mi spiace se questo mio sfogo potrà sembrare polemico, ma sono veramente incazzato perché non sopporto che si cambino le carte in tavola in spregio dell’intelligenza di tutti noi cittadini.
Senza rancore.
Carmelo Ruta

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