LEGALITA’ IN MUSICA ALL’ISTITUTO S. QUASIMODO

Si è svolto ieri il concerto a favore di un progetto di legalità intitolato: “Cittadinanza attiva e cultura dei diritti umani”, che ha visto protagonisti gli alunni delle classi della scuola media S. Quasimodo di Ragusa. A fianco dei piccoli musicisti ha fatto da cornice il coro in divisa della Polizia di Stato che ha, nel corso dell’anno, promosso diversi progetti per le scuole come questo, degni di ogni attenzione. “ Anche la scelta della data del debutto –ci ricorda Anna Battaglia (nella foto), responsabile del Progetto– non è stato frutto del caso. Vogliamo ricordare il 23 maggio del 1992, la strage di Capaci e gli uomini che hanno lottato contro la mafia”. Il progetto legalità, finanziato dalla Regione Sicilia, ha abbracciato, tuttavia, diversi versanti. Gli alunni del Quasimodo si sono visti coinvolti in diverse attività, tra questi c’è chi ha partecipato ad “Amnesty Kids”, incentrato sull’osservanza dei diritti del fanciullo e dell’adolescente. “In questo contesto – commenta Battaglia – i ragazzi hanno avuto modo di riflettere su come, in altre parti del mondo, ci siano ancora oggi fanciulli e giovani che non vedono riconosciuti i loro diritti; basti pensare – continua – ai bambini soldato, ad esempio, o a quei bambini costretti a orari e a condizioni di lavoro terribili”. C’è dell’altro. La scuola S. Quasimodo ha accolto, per i suoi alunni, la proposta rivolta dalla Fondazione Borsellino, che quest’anno portava il titolo: “ Io viaggio con Giovanni”. E’ stato possibile riflettere attraverso la lettura di un romanzo intitolato “Perché mi chiamo Giovanni” e tramite la visione di un dvd fornito dalla stessa Fondazione. “Si è voluta dare particolare attenzione – ci spiega la responsabile del progetto Anna Battaglia – alle classi prime della nostra scuola perché interiorizzassero, da subito, l’importanza di vivere nel rispetto del luogo delle loro quotidiane attività scolastiche, per poi porli all’approccio con temi più corposi, quali la legalità”. Iniziative di prevenzione ? Sicuramente si. Un esempio straordinario è stato la presenza delle forze dell’ordine in mezzo ai ragazzi con i loro strumenti, con le loro voci che hanno intonato il coro. “Una possibilità, tra l’altro – continua Battaglia – per far capire ai ragazzi il lavoro, a volte complesso, che svolge il corpo della Polizia. Sono già in programma, per i nostri alunni, – conclude – visite in questura, e accoglienza di alcuni esponenti, nelle nostre classi”. Anche il preside dell’istituto Quasimodo, Salvatore Cianciolo, presente ieri al concerto, esprime le sue positive soddisfazioni in merito a quest’iniziativa: “Parto da un presupposto semplicissimo – commenta Cianciolo – la legalità è tangibile nei modi e nei gesti della vita quotidiana. Abbiamo sviluppato – commenta – la consapevolezza dell’importanza dei valori della legalità e abbiamo accolto insieme gli atteggiamenti solidali per una convivenza civile”. Un attacco, Cianciolo, lo rivolge a quei politici che hanno cercato di inculcarci, negli anni, una visione falsa e ipocrita della legalità. E non ha tutti i torti. “Evitiamo di avere a che fare – spiega ai suoi alunni – con quella gente che vive ai margini della nostra società e che si spaccia per vigile e corretta, noi che – continua – viviamo la legalità nel nostro quotidiano”. Infine la parola è passata al vice questore Cassarino: “Capisco – ci spiega – sotto la duplice veste da funzionario dello stato e da mamma, quanto sia importante aiutare i ragazzi a porsi degli obiettivi da raggiungere attraverso gli strumenti – continua – che hanno a disposizione come la lettura, la musica, il teatro, lo sport. Ci è data – conclude il vice Questore – la possibilità di operare nella prevenzione, ed è quello che abbiamo accolto senza esitare”.  (Roberta Bertolone)

 

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