LE VIE DEI TESORI

Palermo apre i suoi palazzi, le sue vie storiche e le sue bellezze alla curiosità di cittadini e turisti. Per quattro week and, dal 3 ottobre fino al 26 ottobre, saranno 62 i luoghi visitabili alla modica cifra di 3 euro.

La “Via dei Tesori” è una manifestazione nata quattro anni fa per celebrare il bicentenario dell’Ateneo di Palermo, e che è presto diventata una manifestazione che mette a rete 60 istituzioni con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio dei beni materiali e immateriali.

Rispetto l’edizione dell’anno prima, questa volta, sono raddoppiati i siti visitabili e le proposte complementari.

Ma non solo palazzi d’epoca, solitamente chiusi, l’iniziativa propone anche un folto programma con 80 passeggiate d’autore e più di 100 eventi tra talk, mostre, incontri, presentazioni di libri, spettacoli e reading.
Un’ iniziativa organizzata ad arte su cinque  aree tematiche attorno alle quali si sviluppano le iniziative: l’Eresia, la Città sotterranea, il Mare, le Rovine, l’Interculturalità.

Quest’anno la sfida è di trasformare sempre di più una manifestazione culturale in un’occasione di autentico sviluppo del territorio, con accordi con gli operatori del turismo (Federalberghi, Consorzio Palermhotels, autolinee Labisi, Travelnostop, Palermo City Sightseeing), con l’organizzazione di itinerari fuori porta in paesi della Sicilia che custodiscono tesori nascosti, con l’adesione di una serie di ristoranti di qualità nel circuito de “Le vie dei sapori” e il coinvolgimento di numerose associazioni che propongono nei luoghi d’arte un ricco calendario di attività per bambini e ragazzi dai 2 ai 12 anni all’insegna del divertimento intelligente e creativo. Ma la manifestazione diventa anche un’occasione di formazione sul campo, con oltre 170 tra volontari e studenti universitari che, in cambio di crediti formativi, presteranno la loro opera al call center, faranno social media marketing, affiancheranno le guide sui luoghi, faranno assistenza agli eventi. Tra loro, venti ragazzi cinesi, egiziani e tedeschi della Scuola di italiano per stranieri Itastra.
Insomma, una manifestazione organizzata ad hoc con la lungimiranza di presumere ogni cavillo organizzativo.
Tra i luoghi visitabili si annoverano, Le Sale dei Chiomonte tornate a nuovo splendore, il palazzo che custodisce sette secoli di arte e di storia, con la sua fondazione nel ‘300, chiuso per oltre un anno, apre eccezionalmente le sue porte per mostrare il chiostro appena restaurato e le sale arricchite dai dipinti settecenteschi provenienti dalla Galleria regionale di Palazzo Abatellis.

La Chiesa di Sant’Antonio Abate, il gioiello gotico, nel cuore del complesso dello Steri, che si mostra per la prima volta a restauro concluso. La chiesa ,del 1377, fu eretta per volontà di Manfredi Chiaromonte e dedicata al santo egiziano fondatore del monachesimo orientale.

Ancora, saranno visitabili i Carceri segreti dell’Inquisizione, la prigione dove per più di due secoli, dal 1782, gli uomini inviati in Sicilia da Torquemada interrogarono e torturarono innocenti in nome di Dio. Una testimonianza unica al mondo che è, insieme, opera d’arte e atto d’accusa contro le ingiustizie del potere.

Anche l’Oratorio dei Bianchi, sede della omonima Compagnia e storico luogo dove i frati confortavano i condannati a morte, offre la possibilità di fare un tuffo nella Palermo del ‘500.  Tanti altri gli oratori visitabili e ciascuno assunto a simbolo di un pezzo di storia e di arte diversa.

Le vie dei Tesori non si ferma e non poteva mancare all’appello la visita del Palazzo Reale e del suo maestoso giardino, un antico baluardo difensivo divenuto una fetta di paradiso. Ma anche quella dell’Orto Botanico, dieci ettari di estensione per il giardino scientifico più grande d’Europa, tra le istituzioni più prestigiose a livello internazionale, voluto in epoca borbonica da un pugno di nobili e studiosi palermitani con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo delle scienze botaniche nell’interesse della medicina e dell’agricoltura.

In questo percorso, ulteriore sorpresa è la visita della, così detta, Fossa della Garofala, un parco urbano sconosciuto, un lembo di Conca d’oro sopravvissuto all’avanzata del cemento.  La Fossa della Garofala, racchiusa tra i palazzi di corso Pisani e la cittadella universitaria, porta alla scoperta di un paesaggio dimenticato di Palermo, di ipogei e complessi sistemi di irrigazione, di specie botaniche  esotiche e di esemplari di macchia mediterranea.

La lista dei plessi visitabili continua in una lunga e varia sfilza di siti storici e dall’inspiegabile e trascendentale bellezza, il Castello di Maredolce nel cuore di Brancaccio, Porta Felice, gli Acquedotti sotterranei di Qanat, la Cripta delle Repentine,  luogo che custodisce i segreti di uno dei luoghi più curiosi e affascinanti della città antica, meglio noto come il convento delle Repentine, le ex prostitute convertite alla vita monastica e mantenute dalle cortigiane in servizio attraverso un’imposta pagata al Senato palermitano.

Come se non bastasse, il tour continua concedendo la possibilità di assaporare tralci del mercato ittico, del bagno rituale dell’antico quartiere ebraico, la chiesa a cielo aperto della Kalsa e ancora altri campanili, cupole maestose, musei che custodiscono la memoria del popolo siciliano e tanto altro.

Non poteva mancare la visita dei due più importanti teatri del capoluogo, il Teatro Massimo, sipario della tradizione lirica contemporanea e antica, il cui fascino ed eccezionalità non si esaurisce nelle sue dimensioni, ma anche nei particolari che ne fanno uno dei più dotati a livello acustico; il Teatro Biondo, costruito alla fine del 1800 in pieno stile liberty per assecondare le tipicità del teatro di prosa.

Resta l’ultimo dei quattro week and di mostre, attività ed eventi per scoprire una Palermo mai vista, per conoscere il capoluogo siciliano attraverso un itinerario di tesori in gran parte inediti. 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it