L’AUTONOMIA SCOLASTICA.

Il denominatore comune non cambia! Tagli in ossequio al risparmio, la qualità e il bene sociale sacrificati sull’altare della spesa. Sacrificio che subiamo per fede come Giacobbe con Isacco.   Qualcuno ha deciso , sicuramente non in autonoma decisione ma per ispirazione soprannaturale, che Chiaramonte , Giarratana e Monterosso non sono in territorio montano ma situate sulla immensa pianura Iblea!!!  Siamo alle solite oltre ai tagli, i ritardi, e le riduzioni, la beffa ! ora i piccoli Comuni subiscono scelte di dubbia obiettività che penalizzeranno l’Autonomia delle nostre scuole. Già alla fine della media comincia il pendolarismo degli studenti! Costo del trasporto alunni anticipato come sempre dai comuni e riscosso more solito alle calende greche con ovvi costi in più derivanti dalle anticipazioni di cassa! Subiamo l’emarginalizzazione geografica, la carenza di infrastrutture, la difficoltà oggettiva di sviluppo per carenza di risorse, il decremento demografico dovuto alla migrazione dei giovani che cercano opportunità di lavoro in altri luoghi ! centri storici puntellati ed in degrado, collegamenti viari scadenti e inadeguati, diventeremo paesi fantasmi?

 

Dove sono le risorse  per programmare sviluppo economico? Dove sono le risorse per incentivare aziende a impiantarsi su un  territorio privo di ogni fondamentale ed elementare infrastruttura degna di questo nome? Una zona artigianale infra-strutturata ma bloccata dal Piano Paesistico che tutela anche, guarda  caso, il cimitero, così eviteremo di morire  e continueremo tra esigui espedienti a fantasticare che il comune diventi Città. E continuiamo a partecipare a bandi, avvisi, selezioni …viaggi della speranza che dovrebbero sistemare tessere certe, in un mosaico di accrescimento che ritarda sempre , che delude , che inficia qualsiasi iniziativa di miglioramento.

 

Altro che modello di città dinamico e di rete…di città dei servizi, non c’è azione sinergica senza risorse, non c’è determinazione senza la libertà della scelta in autonomia! Ora questa ispirata scelta , questo furbo accordo , vorrebbe  declassare  le “sfortunate” sedi di direzione didattica di Chiaramonte, Giarratana e Monterosso Almo. 

Non si può dipendere da altre scelte che non contemplino le esigenze e le peculiarità proprie di ogni comunità! Quelle scelte saranno giuste ma sono di altri, non appartengono al territorio che ha diritto di auto-determinarsi pur sempre in ossequio alle norme di legge. Quali tutele operano stato e regione per questi piccoli centri che sono depositari di tradizioni e cultura propri?  Quale sarà il principio che determinerà priorità di interesse tra un istituto e un altro? Smettiamola con la rete, smettiamola con l’illusione che i piccoli comuni verranno tutelati. L’esperienza Sanità , ATO  rifiuti e  idrico, la 328/2000 ed altro, denunciano l’insuccesso e la nostra  condizione di vasi di terracotta vicino a  vasi di ferro!!

Come al solito in nostro valore, detto siculamente, sarà uguale “al due  di coppe quando la briscola è bastoni!!   Servirà barare?  No!

I comuni Montani interpretano già a pieno titolo un  modello di  servizi in base al quale le comunità crescono cercando di  assicurare ed implementare , attraverso l’Unione,   servizi che la legge riconosce ai cittadini, questa condizione non l’abbiamo mai dimentica, resta solo e sempre la difficoltà oggettiva di rapportarsi  con una regione che nulla ha di madre ma che riveste sempre  più i caratteri di matrigna.

Rispetto ad una volontà che virtualmente ha spostato i Comuni montani, al livello del  mare, attueremo tutte le forme di civile protesta perché venga immediatamente rivalutata positivamente l’autonomia scolastica di ogni rispettivo comune dei “Monti” Iblei.

 

 

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