L’AUDITORIUM DELLA SEDE DI RAGUSA INTITOLATO A SARO DI GRANDI

Preceduto dalla significativa cerimonia di intestazione dell’Auditorium della sede Avis a Saro Di Grandi, è stato presentato dall’Avis Provinciale di Ragusa l’Osservatorio associativo 2009. Un vero e proprio giacimento di dati ed informazioni nell’ambito demografico della provincia iblea, sulla struttura organizzativa associativa, sulle sue risorse, sul corpo sociale, sulle attività di missione di scopo. Dalla ricerca condotta sugli elementi che compongono il complesso sistema associativo, sapientemente illustrata da F. Bussetti (Consigliere AVIS Nazionale), Francesco Raniolo (Docente di Scienza politica presso l’Università della Calabria) e  Pietro  Saladino (Responsabile dell’Area comunicazione, formazione e ricerca dell’associazione), emergono numerosi dati di rilevante interesse, ne riportiamo alcuni.

L’Avis, in provincia di Ragusa ha un indice di penetrazione sulla popolazione di riferimento (18/65 anni) di 9,46 % contro un 4,5 % della media nazionale ed una capacità donazionale di 94 unità di sangue ogni 1000 abitanti rispetto ad una media nazionale complessiva di 45 unità di sangue per 1000 abitanti. I soci sono 18.750 di cui il 35% donne e la percentuale di presenza nelle varie fasce di età (18/25 – 26/35 – 36/45 – 45/65 anni) subisce uno scostamento massimo di 4 punti rispetto alla popolazione. Nella composizione del corpo sociale hanno una netta prevalenza, quasi il 40%, i lavoratori dipendenti.

Di grande interesse si è poi rilevato l’approfondimento sul tema: “I cittadini stranieri, quale approccio per Avis ?”. Partendo dal dato della limitata presenza di soci Avis stranieri, soltanto 255, pari all’1,36%, i contributi di: Rosanna Mallemi (Dirigente Area IV della Prefettura di Ragusa), Annamaria Fantauzzi (Docente di Antropologia culturale e medica – Università di  Torino – EHESS di Parigi –  Referente Osservatorio  interculturale di AVIS Nazionale) e  Giovanni Garozzo (Direttore sanitario Avis Provinciale di Ragusa), rispettivamente in tema di flussi migratori e caratterizzazioni delle presenze sul territorio, di identità e profili culturali e problematiche sanitarie, hanno delineato con grande chiarezza le modalità di approccio  per un proficuo percorso di avvicinamento e partecipazione. Il Presidente Salvatore Poidomani concludendo i lavori ha sottolineato come lo sforzo di ricerca e lettura dei fenomeni che interessano l’associazione testimonino la fresca vitalità di un’organizzazione che vuole e ritiene di mantenere alto il livello del proprio impegno socio-sanitario per il nostro e gli altri territori. (c.c.)

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