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L’ARTE DI FARE POLITICA DEL SINDACO PICCITTO
07 Ago 2014 07:10
“Pensavamo, sinceramente, che la condivisione di alcuni emendamenti della manovra finanziaria 2014 avesse potuto costituire lo spartiacque della gestione politico amministrativa del Sindaco Piccitto”.
Ad affermarlo i Consiglieri comunali Maurizio Tumino, Giuseppe Lodestro, Gianluca Morando, Giorgio Mirabella, Angelo Laporta, Sonia Migliore, Elisa Marino e Mario Chiavola, riferendosi all’attività politica dell’Amministrazione Piccitto, definendola “lenta e impacciata, fra irregolarità formali e inspiegabili provvedimenti amministrativi, nel contesto di una strategia politica inesistente, amorfa e priva di segni distintivi”.
“Pensavamo” – continuano i Consiglieri – “che la timida apertura in occasione del bilancio era l’occasione per ingranare un rapporto lungo, che risultasse efficace sulla lunga distanza. Sinceramente delusi, paventiamo di doverci ricredere per la vicenda del rinnovo del CdA del Consorzio Universitario che vede, ancora una volta, il Sindaco Piccitto protagonista negativo di una vicenda che assume contorni inspiegabili con il passare delle ore, in un turbinio di pettegolezzi, insinuazioni, rinunce e incompatibilità che riporta il Primo Cittadino indietro di mesi nella maturazione politica, evidentemente sviluppatasi in forma anomala”.
Dopo due regolari convocazioni dell’Assemblea dei Soci, nel pomeriggio di Lunedì 4 Agosto, nel corso di una terza convocazione è stato rinnovato il CdA del Consorzio Universitario.
“Il Sindaco Piccitto” – dichiara il gruppo – “si è reso protagonista di un’azione che ha dato uno schiaffo ad ogni forma di garbo istituzionale e di opportunità politica come mai non si era visto nella nostra città. Garbo istituzionale, opportunità politica e senso della comunità non sono regolati dalla Legge ma, dappertutto, costituiscono galateo di chi vuole rappresentare degnamente la comunità che, del resto, rimane il giudice supremo di ogni aspetto della vita politica e amministrativa degli eletti. Ma il modo in cui si è arrivati al rinnovo dei vertici lascia non solo perplessi, ma, addirittura, interdetti”.
“Un’assemblea dei soci, già ridotti a soli tre elementi, che lunedì era composta dal solo Sindaco di Ragusa e dalla ex Provincia regionale che, però, non poteva esprimere voto in quanto inadempiente. Gravava sull’assemblea, in termini amministrativi, ma più ancora per la caratura della stessa, l’assenza del Dott. Carmelo Arezzo, Presidente della ALUI, la Libera Università Iblea, impedito perché convalescente per i postumi di un intervento operatorio”.
Il Presidente della ALUI, aveva fatto richiesta per il rinvio dell’appuntamento assembleare, alla luce della forzata assenza e in considerazione della complessità e della delicatezza del momento, ma la proposta non è stata presa in considerazione.
“Nemmeno a seguito di una successiva comunicazione dello stesso, il Sindaco ha ritenuto opportuno accogliere l’istanza di rinvio, segnale di un rifiuto che voleva escludere possibili ipotesi di una comune indicazione dei nominativi chiamati a far parte del Consiglio di Amministrazione, così come si è manifestata ogni renitenza per qualsiasi condivisa scelta unitaria tra i soci”.
“Unico attore, il Sindaco, il solo abilitato ad esercitare le sue funzioni, si è districato fra incertezze di carattere legale ed estemporanee consultazioni telefoniche alla ricerca di una soluzione per uscire dall’impasse. Fedele alla strategia dei numeri bulgari, forte della posizione di unico presente in grado di agire, si è dovuto inchinare alle norme dello Statuto e non ha potuto approvare il bilancio, non ha potuto provvedere ad altri importanti adempimenti, ma ha proceduto alle nomine dei nuovi rappresentanti nel CdA, che, evidentemente, stavano a cuore al primo cittadino e ai componenti del Movimento 5 Stelle che li avevano segnalati”.
“Un’emergenza ‘politica’ a tutti gli effetti” – continuano i Consiglieri – “perché, a memoria d’uomo, non si ricorda un tale comportamento di assoluto rifiuto per ogni possibile scelta concordata. L’Istituzione, principio sicuramente sconosciuto a questi neofiti della politica che si vantano e sono orgogliosi di non avere “forma”, è della collettività, non può essere di un solo rappresentante politico né di una sola compagine”.
“Ci sono tutti gli elementi per procedere ad una vera rivoluzione politica, non quella professata vanamente dai comici in tournè, contro l’anarchia etica e morale che alcuni vorrebbero imporre in forza di numeri che restano provvisori e limitati nel tempo di una elezione. Le scelte sui nomi indicati per il Consiglio lasciano anche esterefatti. Sono stati eletti dal solo Sindaco Piccitto tre revisori dei conti e quattro componenti del consiglio di amministrazione tra i quali l’Avv. Mezzasalma, Dirigente della Provincia di Ragusa ed il Prof. Gaetano Bonetta”.
“L’avv. Mezzasalma” – spiegano – “risulta incompatibile nel ruolo ai sensi dell’art. 9 del DL 39/2013, in quanto Dirigente della Provincia Regionale, mentre il Prof. Bonetta, conosciuto alle cronache per essere stato candidato ed animatore di una Lista Civica a sostegno di un candidato PD nelle recenti elezioni regionali dell’Abruzzo, risulta indagato poiché coinvolto in una poco chiara faccenda di esami facili all’Università di Chieti”.
“L’avere scelto come governance del Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa uno dei più strenui oppositori alla composizione del CdA, l’Avv. Mezzasalma, il quale si trova, oggi, nella imbarazzante veste di componente dello stesso, difensore della Provincia nella denuncia intentata dal Comune di Ragusa nei confronti del socio, ed insieme un personaggio chiacchierato è testimonianza della confusione che regna nella mente di Piccitto”.
“Evidentemente” – concludono gli otto Consiglieri – “quanto registrato ci riporta indietro nel tempo, allorquando il Sindaco si intestò una battaglia per il rinnovo del CdA del CORFILAC che nei fatti, successivamente, si rivelò illegittima e priva di fondamento. Le sorti dell’Università a Ragusa possono attendere e sperare di essere affidate a mani più esperte”.
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