È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
L’AMMINISTRAZIONE PICCITTO TENTA DI CREARSI UN ALIBI CON LA VOLONTA’ DI MASCHERARE POSSIBILI INCAPACITA’ DI GOVERNO DELLA CITTA’
03 Ago 2013 14:13
Convocare una conferenza stampa fornendo in modo approssimativo i dati finanziari dell’ente, con l’esclusivo riferimento alle uscite e dicendo di non essere in grado di poter ancora oggi sviluppare una ricognizione delle entrate, così come abbiamo sentito dalla diretta streaming, è il chiaro tentativo di crearsi un alibi dinnanzi l’opinione pubblica per magari successivamente mascherare possibili incapacità di governo della città. Non possiamo non leggerla in questa chiave la conferenza stampa che ieri mattina il sindaco Piccitto e l’assessore Martorana hanno tenuto al Comune. Lanciare in pasto all’opinione pubblica numeri e cifre in questo modo, parlando di 86 milioni di debiti, non è certo un servizio di trasparenza anche perché si mischiano i mutui, che sono serviti per creare opere pubbliche secondo scelte previste dalle varie passate Amministrazioni puntando al bene della città, con le altre somme che servono per il pagamento verso i fornitori. Si parla dei debiti e dunque di uscite ma paradossalmente non si parla in modo chiaro e netto delle entrate. Ed allora se non si conoscono ancora le entrate in modo certo a che serve parlare di uscite. E’ come se un padre di famiglia acquista una Ferrari ma contemporaneamente non sa quanto guadagna e dunque non sa se potrà ancora sfamare i propri cari. Con la conferenza stampa di ieri si è voluta offrire la sensazione di un Comune che si trova in grandissima difficoltà, un ente locale che ha una cifra impressionante di debiti che però, a ben guardare, sono uscite perché si tratta di mutui accesi per opere dedicate alla città e che nel tempo saranno onorati, e di pagamenti a fornitori per servizi resi. Insomma qualcosa di diverso dal normale concetto dei debiti che fa piuttosto pensare a scelte politiche disastrose e operate senza cognizione di causa e chissà per quali scopi. O dobbiamo pensare, dopo la conferenza stampa dei nuovi amministratori di Palazzo dell’Aquila, che appena qualche mese fa anche la Corte dei Conti abbia sbagliato approvando il bilancio consuntivo 2012. A sentire i numeri sciorinati in conferenza stampa saremmo dinnanzi a situazioni di pre-dissesto o addirittura dissesto del Comune e la Corte dei Conti non se ne è accorta? E se è così come ci vogliono far credere, cercando di costruirsi il proprio alibi, allora abbiano il coraggio di dichiarare il pre-dissesto, o altrimenti, pian piano paghino i fornitori a fronte delle entrate tributarie e dei trasferimenti di Stato e Regione. Aspettiamo il bilancio che ci porteranno in aula. Ieri lamentavano l’impossibilità ad avere certezza dei trasferimenti. Ci dobbiamo aspettare un bilancio che non prevede in entrata i fondi di Stato e Regione o anche loro ricorreranno alla “finanza creativa” di cui ieri hanno cercato di farne beffa. Si lamentano della questione liquidità, ma è il problema che hanno moltissimi Comuni in Italia, non si sentano gli unici né bistrattati. E ha poco senso dire che la gente non paga ad esempio i canoni idrici perché c’è la crisi e dunque non è possibile contare su entrate tributarie certe. Se la pensano davvero così, allora inseriscano tali voci tra i residui passivi. Come ben tutti sanno, è la legge e non la discrezionalità di un’Amministrazione comunale a stabilire quali siano e quali no i crediti esigibili. Se poi volevano comunicare alla città un alibi, beh, facciano pure. Certamente il Comune ha problemi di natura economica ma non siamo dinnanzi ad una situazione catastrofica come invece hanno cercato di far capire. Non si ergano dunque a salvatori della patria o se intendono farlo, lo facciano governando opportunamente, senza sparare a vanvera numeri che rischiano di dare una forviata rappresentazione della realtà.
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