LA VICENDA DELLA MOZIONE SULL’IVA DAL 4 AL 10%.

“Certo che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E, come se non bastasse, il segretario del Pd di Vittoria, Francesco Cannizzo, ha cominciato questa nuova esperienza nel modo peggiore, lanciando accuse a destra e a manca, piuttosto che favorire il dialogo a fini costruttivi, così come lo stesso aveva dichiarato  subito dopo la sua elezione. Sembra proprio, invece, che Cannizzo sia venuto fuori al naturale. E con questa storia della mozione relativa alla necessità di impegnare il Governo a scongiurare l’aumento dell’Iva per le prestazioni socio-sanitarie non vuole ammettere di aver preso un abbaglio grande quanto una casa, nonostante il suo ruolo di esperto in materia al Comune di Vittoria”. Il capogruppo dell’Udc al Consiglio comunale, Daniele Barrano, torna a replicare alle accuse del segretario cittadino dei democratici, precisando che “almeno per quanto mi riguarda, sarà l’ultima volta, per amore di verità, che interverrò sull’argomento, allo scopo di evitare che lo stesso diventi stucchevole. Non intendo tediare i cittadini, cosa che, invece, non ha timore di fare Cannizzo rinfocolando una polemica vuota, perché non c’è niente da dire rispetto ad un percorso già definito. Ecco i chiarimenti. Tra il 16 e il 17 ottobre si è registrato il primo varo della legge di stabilità. In quel contesto, il Governo nazionale, a cui erano arrivati gli appelli dei vari Consigli comunali territoriali, compresi alcuni dell’area iblea, ad esempio Ragusa e Modica, che già si erano espressi, nei tempi dovuti, sulla questione, aveva predisposto i provvedimenti necessari a scongiurare l’aumento dell’Iva dal 4 al 10% sull’erogazione dei servizi socio-sanitari. Il fatto che sia già stato incassato il primo sì dal Senato, senza che ci sia bisogno che Cannizzo mi ricordi qual è la configurazione camerale del nostro Paese, ha di fatto blindato il percorso. E’ estremamente improbabile che la Camera, dove i numeri della maggioranza sono più elevati che al Senato (ma Cannizzo questo forse non lo sa) possa stravolgere il percorso. E, ad ogni modo, non ha senso, quando ormai il passaggio è incardinato da un pezzo, rivolgere una mozione consiliare di una realtà territoriale, come fatto da Vittoria, al Parlamento. Soltanto tempo perso. La riprova di quello che dico è la circostanza secondo cui le mozioni degli altri Consigli comunali, non solo quelli dell’area iblea ma di tutta Italia, sono arrivate a Roma prima di ottobre. Mentre a Vittoria, ancora l’altro ieri, si fa per dire, si discuteva di questa questione. Giusto appunto per perdere un poco di tempo. A Cannizzo, da buon esperto del settore del Comune di Vittoria, sarebbe bastato fare una telefonata alle centrali cooperative del territorio, così come noi con molta umiltà abbiamo fatto, per rendersi conto di quello che stiamo dicendo e non parlare a vanvera. Per quanto concerne il fatto che io blateri sui “movimenti tellurici” del Pd, mi pare che sia sotto gli occhi di tutti quello che è accaduto, nelle scorse settimane, con riferimento alla sua elezione. Credo che le proteste clamorose a cui hanno dato vita i suoi compagni di partito, non certo i miei, erano rivolte alle modalità con cui si è arrivati all’elezione di Cannizzo. Per il resto, ognuno cerca di essere tranquillo con la propria coscienza. E possiamo assicurare Cannizzo, la cui voglia di polemizzare non lo candida ad essere un buon segretario del Pd cittadino, a meno che strada facendo non si ravveda, che noi dell’Udc siamo con la coscienza tranquilla e che abbiamo fatto tutti i passaggi per garantire la guida del nostro partito, a livello cittadino, da parte degli organismi dirigenti delegati a farlo. Quindi, prima di guardare la pagliuzza nel nostro occhio, e lo diciamo giusto perché Cannizzo è appassionato di dottrina della Chiesa, perché non prova a scorgere la trave che ha nel suo?”.

 

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