LA SPETTACOLARE SIRACUSA

Il nostro Turista fa da te,  dopo aver visitato Palermo, Catania, Messina e Agrigento, si è preso qualche giorno di riposo. Fornito anche di  tenda canadese si è “rifugiato” in un camping ad Eraclea e si è riposato gambe, occhi e testa.

Attendendo anche l’accredito del suo stipendiuccio da impiegato (e ringrazia il Signore per averlo ancora), perché, malgrado utilizza mezzi pubblici e gambe per le passeggiate, B&B per il vitto e alloggio, beh! Le spese sostenute non sono del tutto indifferenti.

Con i tempi che corrono è meglio sempre non strafare.

Ma è convinto nel suo percorso, convintissimo anche perché le sue conoscenze dell’isola lo arricchiscono di storia e di cultura e, lui, già si sente un uomo diverso “qualitativamente”

Tale esperienza rivaluta le apparenze e ne concretizza la sostanza.

Sa, per aver letto qualcosa, che Siracusa offre moltissimo e deve essere preparato fisicamente e mentalmente ad assorbirne le spettacolari e indescribili bellezze storiche e attuali.

Ha gambe da maratoneta, fisico asciutto e pelle abbronzatissima! Anche il suo aspetto sa evolvendosi nella mediterraneità della terra del  dio SOLE!

Pertanto, zainetto con quattro bottigliette d’acqua e un panino con cotoletta panata alla messinese, via verso Siracusa patria del grande scienziato classico Archimede

Eureka! Siracusa è stata un importantissimo centro della Magna Grecia, fondata nel 734 AC dai Corinzi

Siracusa è tra le più belle città siciliane per la sua storia, l’arte ma anche per l’invidiabile posizione paesaggistica e per le sue tradizioni. A volte, quando si ha poco tempo, è difficile scegliere cosa fare visitando una città e cosa tralasciare.

Quindi il nostro turista parte a visitare il bellissimo Teatro Greco, il più grande dell’antichità, insieme a quello di Atene. Il grande Epicarmo, fondatore della commedia greca, ed il poeta Teocrito nacquero qui; L’Odeion siracusano ospitò le prime de i persiani e le etnee, capolavori del sommo Eschilo.

Oddio quanta Storia, quanta cultura, quanta bellezza!

Di grande interesse sono le Catacombe paleocristiane siracusane, le più grandi dopo quelle di Roma. I cristiani infatti scavavano delle gallerie sotterranee dove seppellire i morti per due ordini di finalità. Il primo è che il cristianesimo, prevedendo la resurrezione (fisica, cioè del corpo) vietava la cremazione, diffusa invece fra i pagani. In secondo luogo le catacombe potevano essere utilizzate come luogo di rifugio all’epoca delle persecuzioni da parte dei romani, fin quando il cristianesimo non si affermò come religione ufficiale nel 331 con l’Imperatore Costantino.

Un buon motivo per addentrarsi dentro questi lunghi cunicoli e raggiungere il luogo ove seconda la tradizione, San Paolo predicò ai siracusani

Interessante e incantato, con la cartina continua la sua “scoperta” siracusana,

Ma, avvicinandosi abusivamente ad una guida turista scopre anche che “Questa è la donna che si ama, che si vorrebbe stringere!” esclamò Guy de Maupassant di fronte alla celebre Venere Anadiomene, oggi conservata nel Museo Archeologico” quindi le donne siracusane hanno e continuano ad ispirare i poeti! Ciò non dispiace al nostro turista che, ora, oltre all’arte e al panorama guarda altre “bellezze” e le trova veramente interessanti!

Cammina, cammina e si trova davanti la basilica di Santa Lucia con il suo quadro del Caravaggio

Santa Lucia è la patrona di Siracusa. Sul luogo ove secondo la tradizione venne martirizzata, esistono oggi due chiese. Sull’altare della basilica di Santa Lucia trova posto uno splendido dipinto del Caravaggio: il “Seppellimento di Santa Lucia”.

Nel 1608 Caravaggio arrivò a Siracusa fuggendo dal carcere di Malta. Il grande artista fu coinvolto, infatti, a Roma, in varie risse, delle quali una – nell’ambito di una partita, a causa di un fallo, ma probabilmente per intrighi amorosi e debiti – sfociò nella morte del contendente del pittore. Iniziò così una vita da fuggiasco che porterà Caravaggio anche a Siracusa; qui dipinse il Seppellimento di Santa Lucia, conservato ora nella pinacoteca di Palazzo Bellomo.

La digitale del nostro turista è piena di foto e continua in una sequenza senza fine.

E’ impressionato da tanta arte, storia, cultura e non vuole perdersi alcunché, tutto testimoniato dalla sua macchinetta fotografica!

Invitato dalla gente del luogo a fare un giro in barca sul Fiume Ciane, si ritrova circondato dalle alte piante di papiro: una sensazione straordinaria.  Siracusa, infatti,  è l’unico luogo al mondo, a parte ovviamente l’Egitto, dove il papiro cresce allo stato spontaneo.

Troppe emozioni lo trasportano in mondo incarnato dagli idealisti del mondo greco e, dopo il giro in barca, sente aria di “Africa”: che sensazioni!!!

Una breve sosta e subito una veloce visita al Santuario della Madonna delle Lacrime, che aveva notato prima di arrivare a Siracusa: è una chiesa moderna costruita a partire dagli anni 60 per conservare  un quadretto in gesso che ha miracolosamente lacrimato. Entra al suo interno e, giunto al centro gli viene consigliato di guardare verso l’alto dei suoi 100 metri. Una sensazione veramente particolare.

Rinfrescandosi il viso con l’acqua, ne sente il bisogno sia per l’alta temperatura, sia per le emozioni che prova: una breve occhiatina ai negozi di souvenier che abbondano di Pupi Siciliani, una delizia! Ma via per ORTIGIA, per un bagno o un’immersione nell’aria marina protetta del Plemmirio ricordando che il grande Enzo Maiorca, plurirecordman di immersione in apnea, è siracusano.

Giunto ad Ortigia e affacciandosi sul mare, si rende conto subito che si tratta di uno dei mari più belli d’Italia e dai tramonti inconfondibilmente romantici. Il nostro Turista, qui, si sede un “dio”.

La Fonte Aretusa, nella bellissima isola di Ortigia, è stata cantata da Virgilio e Pindaro. La musa Aretusa per fuggire ad Alfeo venne trasformata da Artemide in zampillo.

Sa di non aver visto tutto! Ma è veramente troppo, troppo e non bastano giorni per visitare SIRACUSA.

Si ripromette di ritornare e forse, come il poeta tedesco August Graf Von Platen che si trasferì a Siracusa, dove è sepolto, anche viverci!. Chissà!

 

 

 

 

 

 

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