LA SOLITUDINE

Il termine “solitudine” lo si può definire il sentimento dell’essere soli e separati o alienati dalle persone, dai luoghi o dalle cose positive.

Esso viene distinto dall’isolamento per due principali motivi: non si tratta di una semplice separazione fisica dai nostri simili, poiché appunto è un sentimento e riguarda un mondo interno e non è il frutto di una scelta libera e /o ragionata, assumendo così la connotazione di un fenomeno involontario è, più specificamente, di un sintomo, un disturbo, un malessere, come suggerisce la parola alienati.

                                                                                  COS’  E’ LA SOLITUDINE?

Io penso che la solitudine sia personale. E’ qualcosa che facciamo da soli : nessuno può farla al posto nostro o insieme a noi. Non è nemmeno qualcosa che possiamo condividere, poiché nel momento in cui cominciamo a condividerla, scompare. Credo che tutti noi, prima o poi sperimentiamo la solitudine secondo differenti intensità , alcuni molto più degli altri. Le persone che dicono di non essere mai sole probabilmente si fanno delle illusioni e non comprendono pienamente il concetto. In base alle mie esperienze negative posso affermarvi che la solitudine è una realtà; tutti dobbiamo affrontarla. Se non la si supera se ne muore, io anche se al momento mi viene troppo difficile, sto cercando di superarla. In questo periodo da recluso per me la solitudine è sempre presente a un certo grado e non riesco a sfuggirle del tutto. Effettivamente penso che sia parte del vivere, dell’essere umano, dell’amare e dell’essere amati, dell’accudire e dell’essere accuditi. Può essere un’esperienza distruttiva oppure creativa. Dal momento della separazione dalla nascita fino al termine della vita, siamo soli con noi stessi. Ognuno desidera e ha bisogno di essere se stesso, ma essere completamente indipendenti dagli altri può rivelarsi un’esperienza estremamente solitaria. Per come ho vissuto la mia vita, e per come la sto vivendo, a mio modesto parere, posso dirvi che “ amare significa essere soli”.  Ogni amore porta alla sofferenza.  Se non ci occupassimo degli altri in una maniera profonda e radicale, non proveremmo dolore quando hanno problemi o sono turbati, quando affrontano una tragedia o una sventura, quando sono malati o stanno morendo. Il prezzo dell’amore è la solitudine. In assenza delle persone amate nell’isolamento e nella solitudine, emerge un nuovo sé, in solitaria riflessione. Il concetto di solitudine è difficile da definire perché ha molti significati differenti per ciascuno. Io la definisco tipo: nessun amico, nessuna felicità, nessuna ilarità, nessun sorriso, non ricevere notizie dai propri cari, né per lettera né per telefono. Vivere senza uno scopo, senza amore, non avere nessuno con cui condividere momenti brutti e momenti belli,  come la condizione di un individuo che desidera il contatto con gli altri, ma  è incapace di stabilirlo. Un senso di amore, una mancanza o perdita di un’amicizia, la sensazione di non avere dagli altri relazioni significative. Potrei definirla ancora con altri significati  e la sensazione che a nessuno importi di me o che nessuno sentirebbe la mia mancanza se non fossi qui.

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