È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA PROMOZIONE DEL BENESSERE
11 Apr 2014 07:23
Vi è un continuum malessere-benessere in cui è possibile intervenire per promuovere e creare migliori condizioni di vita, sia là dove un malessere esiste già (prevenzione secondaria) sia là dove è possibile prevenire il malessere stesso (prevenzione primaria).
Le ricerche psicologiche partono da un costrutto di benessere abbastanza complesso, che include benessere di tipo soggettivo, psicologico e sociale, dove per benessere soggettivo si intende il proprio grado di soddisfazione per la qualità di vita vissuta, mentre nel benessere psicologico e sociale intervengono altri fattori, sia di natura interna che esterna, dove lo stare bene è anche legato all’influenza che l’ambiente esterno ha sull’individuo.
Benessere psicologico, da cosa è dato e da cosa dipende?
Le ricerche lo riconducono a sei elementi/dimensioni:
1. Indipendenza
2. Padronanza ambientale
3. Crescita personale
4. Relazioni sociali soddisfacenti
5. Avere obiettivi validi nella vita
6. Accettazione di Sé
Differentemente dagli altri benesseri, quello psicologico è legato soprattutto al rapporto che si ha con se stessi, responsabile delle relazioni positive o non con gli altri; a questo si aggiunge il benessere sociale, che ha a che fare con l’integrazione, l’accettazione sociale e la coerenza sociale (funzionamento comprensibile e accettabile della società). Questi due benesseri si intende che sono molto in sintonia fra loro.
Come si promuove il Benessere Psico-Fisico?
Esistono delle strategie di promozione che permettono di credere nella possibilità di un cambiamento della propria qualità di vita e di poter gestire quindi meglio il proprio stato di salute, come le tecniche di self-change, ovvero programmi di auto cambiamento messe in atto dalla stessa persona che sta male. Ovviamente il nodo principale è riconoscere lo stato di difficoltà e bisogno in cui si versa (è già questo un cambiamento rispetto a prima) che però in alcuni casi non deve escludere la presenza di un professionista della salute mentale e/o fisica.
L’ansia, la depressione, i disturbi del sonno e della sessualità e altri ancora sono fra i più comuni nemici del benessere psico-fisico ma se riconosciuti e affrontati adeguatamente, rivolgendosi quindi ai Servizi Socio-Sanitari possono essere realmente abbattuti.
Ricordo che per Servizi Socio-Sanitari si intendono i servizi che riguardano sia gli ospedali generici che psichiatrici, i consultori familiari, i SERT (servizi per le tossicodipendenze), i centri e i dipartimenti di igiene e salute mentale.
Purtroppo per tanti anni ha imperato nell’ambito della salute mentale il Modello Medicalista, concentrato sulla malattia e non sul malato, da lì l’istituzione dei manicomi o dei ricoveri per persone con disabilità. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invece proposto negli anni un modello contrastante, più centrato sul recupero di se stessi attraverso la relazione d’aiuto, ovvero di una modalità d’intervento che sostenga anche psicologicamente il paziente, lavorando quindi anche su tutto l’altro universo di dimensioni fondamentali per lo star bene: autonomia, dignità personale, autostima.
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