LA MAFIA ESISTE AL SUD COME AL NORD

La Mafia secondo la base ideologica del prof. Giancarlo Miglio cui la Lega Nord ha dedicato una scuola: Potere personale spinto fino al delitto. Il sud non si può ridurre a livello Europeo sarebbe un’ assurdità, c’è anche un clientelismo buono che determina crescita economica. Bisogna partire dal concetto che alcune manifestazioni tipiche del sud vanno costituzionalizzate.

La Mafia al nord non esiste, sono le parole del Sindaco Moratti, inutili le commissioni antimafia. Parole smentite dalle ultime inchieste delle Procure di Milano, che hanno dimostrato che Mafia,Camorra e ‘Ndrangheta esistono, sono pericolose, hanno contatti al sud come al nord con la politica. E che hanno contatti politici in Lombardia come in Sicilia lo afferma con forza Riccardo Santamaria Presidente Regionale di Sos Impresa.

La Mafia affonda le sue radici ai tempi dei Baronati Siciliani quando “scoprono” che lavorare la terra non “conveniva”e l-anno “regalata” ai contadini, per la maggior parte analfabeti, loro si sono seduti ai posti di comando forti dell’ignoranza che li circondava. Oggi la strada per combattere la Mafia passa dalla scuola. Quando lo Stato ne riduce i fondi incentivando quella privata ci riporta indietro di cinquant’anni, quando solo i figli degli abbienti avevano la possibilità di frequentarla. La Mafia ha esportato capitale al nord proveniente da rapimenti ed estorsioni al sud, sud che paga l’handicap di avere trasporti obsoleti (Vittoria-Catania su binari nove ore) e di non attrarre proprio per colpa della Mafia investimenti.

E’ un fiume in piena Riccardo Santamaria che cita fatti, nomi e date. Ci vorrebbe un libro per dare voce ai dati da paura in possesso del Presidente, ci limitiamo, si fa per dire, a parlare d’infiltrazioni mafiose al mercato ortofrutticolo di Vittoria e di come entrano a far parte del sistema impresa:

Quando i “picciotti” dei clan D’Agosta e Carbonaro- Dominante escono da galera dopo avere scontato la pena, fanno il salto di qualità da galeotti diventano commercianti per la lavorazione in conto terzi, acquistando quote dei box del mercato ortofrutticolo di Vittoria, finanziati anche dalle banche che laddove, commercianti onesti faticano a farsi rilasciare un carnet di assegni  vedono finanziate le imprese. Aprono magazzini con circa quaranta/cinquanta posti di lavoro, s’immettono nel mercato di addobbi per ortaggi. Offrono i loro prodotti a commissionari e produttori e con un prezzo di poco superiore o anche allo stesso prezzo di quello praticato da imprese oneste, acquistano da loro oltre che paglia per cassette, PVC, nastrini e quant’altro anche la certezza di non subire estorsioni. Il guadagno proveniente da queste attività è illimitato, lo reinvestono nel settore edile per mezzo di prestanome, mettono su agriturismi, capannoni, comprano auto. Arriva la crisi, tutti quelli che coltivavano le serre soprattutto come secondo lavoro (vedi impiegati e operai) non ricavandone reddito lasciano incolte le serre. La merce scarseggia. Cominciano le grandi inchieste, le Procure sequestrano i beni di provenienza illecita.

Mentre a Scicli ai Nigro sequestrano case, cantieri, auto a Vittoria trovano ben poco. All’interno del mercato vittoriese iniziano i sequestri da parte della Guardia di Finanza, di merce non certificata e di provenienza illecita. Si fa forte il bisogno di legalità. Di dare ai prodotti orticoli locali la certezza di un marchio di provenienza, si cerca di dare nuovo volto al mercato di Vittoria creare un’unica società accorpando i mercati: ittico, frutta e ortaggi, creando con l’aiuto di esperti, societa’ di intermediazione. La creazione dello statuto ha creato non poche discussioni e confusioni. Non si capiva cosa doveva diventare né come dovevano essere gestiti i mercati. Santamaria e due posteggianti che dovevano collaborare non hanno approvato lo Statuto che è stato creato senza la concertazione necessaria. La gestione di Vittoria dei mercati. Doveva essere affidata ad una società esterna che si teme possa diventare un nuovo carrozzone politico. Cosa bisogna fare per riorganizzare bene il mercato? Per evitare infiltrazioni e il proliferare di personaggi senza referenze che spesso truffano i posteggianti?

Chiudere i cancelli del mercato così come si fa, per esempio nei mercati di Verona. Creare un elenco aggiornato delle ditte che detengono quote nei posteggi. Creare una banca dati di persone accreditate a comprare per varie aziende e abbiano certificato di solvibilità, che non abbiano interesse a mettere a rischio l’economia della zona, fornendo loro un pass che sarà disabilitato nel momento in cui per qualsiasi motivo diventano insolventi. La difesa dei prodotti locali secondo il modello europeo che nei periodi di produzione propria mette una tassa all’entrata di prodotti di altri paesi, per incentivare le aziende a comprare locale. E poi a sanzionare chi pratica la vendita via telefono senza dare la certezza del prezzo al produttore.

Ha parlato per ore il Presidente Santamaria, di banche di Santa Croce Camerina di autorizzazioni negate dalla Procura di Vittoria a ditte che avevano fatto richiesta dei benefici di legge per cavilli burocratici a banche che negano ogni supporto alle aziende in crisi.

Ha fatto nomi e cognomi. Ha dato indicazioni precise su chi subisce intimidazioni che sono al vaglio degli inquirenti. Non abbassare la guardia, in nessun campo.

La Mafia ha molteplici interessi, al Nord come al Sud. La lega la vuole costituzionalizzare? Sappia che oggi a esserne interessati saranno oltre le regioni del Sud anche la Lombardia.

Intervista raccolta da Pina Cocuzza

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