La lettera di Papa Francesco nel 180° anniversario della fondazione della Diocesi di Noto. Era il maggio 2024

L’invito era stato semplice e chiaro. D’amore come soleva fare Papa Francesco, il profeta della chiesa, il Papa empatico che lascia il segno nel mondo. Nel 180° anniversario della fondazione della Diocesi di Noto, iniziati il 15 maggio dello scorso anno, aveva raggiunto il vescovo Salvatore Rumeo e tutta la chiesa netina con una lettera di suo pugno. L’invito era a “spendersi con tenera prossimità e amore concreto in favore di quanti sono ai margini della società. Fare memoria del passato non per rimanervi intrappolati ma per trovarvi la forza di vivere il presente con coraggio e la capacità di guardare al futuro con speranza. Questa significativa tappa che la comunità di Noto si appresta a celebrare è un’opportunità per stimolare l’itinerario di fede e di testimonianza evangelica e per affrontare con audacia le attuali sfide” – ha scritto Papa Francesco rivolgendosi ai presbiteri, alle persone consacrate, ai membri delle associazioni e dei movimenti ecclesiali e all’intero popolo di Dio della Diocesi siciliana.

Ed ai fedeli aveva detto: “perseverate nell’impegno pastorale volto ad affrontare le molteplici forme di povertà presenti nel territorio, spendendovi con tenera prossimità e amore concreto in favore di quanti sono ai margini della società. L’esempio dei santi, dei beati, dei venerabili di codesta terra, penso in particolare al venerabile Giorgio La Pira, come pure dei zelanti sacerdoti che nel corso degli anni hanno donato se stessi per il Regno di Dio, guidi il vostro cammino, rendendovi sempre più strumenti di bontà e di fraternità, aperti al dialogo con tutti”. In conclusione il Pontefice, con la sua benedizione, aveva invocato l’intercessione di Maria Santissima e di San Corrado Confalonieri sull’intera comunità diocesana netina, di questo lembo di Sicilia terra di ospitalità e solidarietà.

Nello scorso mese di gennaio Papa Francesco aveva ricevuto in Vaticano il vescovo di Noto mons. Salvatore Rumeo accompagnata dalla sua sua famiglia e dal vicario Ignazio Petriglieri, un incontro che il Pontefice aveva programmato visto che Rumeo era alla sua nomina a vescovo ed era proveniente dal ruolo di semplice sacerdote. 

TELEGRAMMA DI CORDOGLIO DEL NOSTRO VESCOVO SALVATORE AL CARDINALE PIETRO PAROLIN, SEGRETARIO DI STATO, PER LA DIPARTITA DI PAPA FRANCESCO

Eminenza Reverendissima,

A nome mio personale e della comunità diocesana di Noto, manifesto i più vivi sentimenti di cordoglio per la dipartita del nostro amato Papa Francesco.
La Chiesa di Noto, unitamente alla Chiesa universale, esprime gioiosa gratitudine per il dono che il Santo Padre è stato per credenti e non credenti, additando chiaramente e coraggiosamente all’umanità smarrita, la via sicura ma esigente del Vangelo, non disgiunta da una continua azione coraggiosa e decisa a favore della promozione di ogni persona, in special modo dei più deboli e indifesi.
Il suo intenso Pontificato ci ha mostrato i tratti paterni del Dio di Gesù Cristo, la gioia del Vangelo che è Cristo stesso, annuncio vivente della misericordia del Padre, la sollecitudine verso il gregge affidato alla sua persona, del quale ha portato addosso “l’odore delle pecore”, facendosi pastore attento e vicino.
Ha saputo inoltre esortare con fermezza i potenti della terra a un serio impegno per la Pace, condannando senza esitazione ogni forma di guerra e di ingiustizia.
La sua memoria rimarrà viva e indelebile, nel cuore di quanti lo hanno amato e accolto con disponibilità il suo magistero ricco e profondo.
Il Risorto accolga il caro Papa Francesco nel suo abbraccio di misericordia e doni luce di speranza alla nostra amata Chiesa

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