LA FESTA PROVINCIALE DI LIBERETÀ A RAGUSA IBLA

La festa provinciale di LiberEtà. Il mensile dello Spi CGIL, che si terrà a Ragusa Ibla sino a venerdì 12 ottobre è stata illustrata,stamani, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella ex Chiesa S.Vincenzo Ferreri – dove si terrà l’intera manifestazione – alla presenza del segretario generale della SPI CGIL di Ragusa, Roberta Malavasi e del segretario generale della CGIL di Ragusa, Giovanni Avola.

La festa di liberEtà compie quest’anno 18 anni, nacque nel 1994 a Desenzano sul Garda, e ha girato in lungo e in largo l’Italia. Essa si propone di dibattere e riflettere sui temi, oggi molto delicati e complessi, che riguardano la qualità di vita dell’anziano, del pensionato e dei diversamente abili e di quanti sono costretti a vivere ai margini della società. La festa è la sintesi di problemi di questa natura che insistono sul territorio e che vengono affrontati nel corso di conferenze ( ne sono previste due. Domani alle 17,3 su “Donne, una risorsa per le famiglie e la società- presenti Giuseppina Rotella segr reg. Spi CGIL e Renata Bagatin segr naz SPI CGIL- e venerdì 12 ottobre sempre alle 17,30 “Pensioni, Sanità Stato sociale – l’iniziativa dello Spi-CGIL” e che vede presenti Saverio Piccione, segr.gen SPI CGIL Sicilia e Beniamino Lami, segr naz. Spi CGIL) e il programma prevede anche degli intermezzi legati all’intrattenimento con “I contastorie di Monterosso Almo”  e i “Muorika Mia” ( entrambi domani rispettivamente alle 19,30 e alle 20,30) e poi ancora venerdì 12 ottobre con il cantattore Ciccio Schembari e “I Guisar e Piero Pisana Show”

( rispettivamente alle ore 19,00 e alle ore 19,30)

“La festa di LiberEtà si muove nello stesso ambito che anima il mensile dello Spi- commenta Roberta Malavasi – ovvero il confronto tra generazioni, la riflessione sui temi che ci sono più vicini e la ricerca e la valorizzazione delle nostre identità che si connettono a personaggi, a storie a fatti avvenuti che in qualche modo descrivono e testimoniano il nostro modo di essere e di agire.

Quest’anno abbiamo voluto porre centrale la condizione della donna che malgrado le grandissime difficoltà che sta vivendo in un periodo storico particolarmente travagliato per la sua condizione, continua a rimanere figura centrale nella famiglia e nella società di oggi e poi chiaramente non poteva mancare il tema di fondo ovvero quello sulle pensioni  e sulla sanità per i quali illustreremo le nostre iniziative che si muovono nella direzione di salvaguardare diritti acquisiti nel tempo e che questo Governo centrale sta cercando di demolire in modo ingiusto e inadeguato.”

Si prevedono buoni numeri per la festa di LiberEtà, sono ventimila gli iscritti allo Spi CGIL di Ragusa, ed è per tale ragione che si è scelto un grande spazio all’aperto e una Chiesa sconsacrata destinata ai confronti e ai dibattiti.

A margine, all’interno del tempio, la inaugurazione delle mostre, molte le produzioni di anziani e pensionati, di una Collettiva d’Arte, di fotografia ( “Montalbano- i luoghi della fiction” di Giovanni Sarto e dei bassorilievi in terracotta (“Cocci e scorci di Barocco” di Salvatore Denaro).

“Lo Spi CGIL è rimasto un dei pochissimi presidi di difesa dei diritti degli anziani e del pensionati, commenta Giovanni Avola.. Compieremo sino in fondo questa nostra missione. E lo facciamo perché siamo fatti così, Nelle prossime  settimane incontreremo i sindaci e gli assessori ai servizi sociali per una discussione sulla 328, caposaldo legislativo per i servizi socio sanitari, e sarà dura perché i tagli anche in questo settore sono stati molti e durissimi. Il filo d’argento, una bellissima iniziativa nata e sviluppatasi ad Ispica deve essere rifinanziata malgrado si tratti di un’esperienza straordinaria che andrebbe esportata in tutta la provincia  che vede gli anziani protagonisti di  vari impieghi sociali e civili che li hanno resi vivi  utili alla società.”

 

  • La rivista ha cinquant’anni di vita e nasce per un’intuizione di Giuseppe Di Vittorio che volle dare vita a uno strumento di informazione per i pensionati. A quel tempo la testata si chiamava “Il pensionato d’Italia”.
    Negli ultimi anni il posizionamento della rivista è cambiato: oggi LiberEtà si rivolge non solo ai pensionati ma a tutti i componenti della famiglia; anche la grafica è cambiata negli anni: la carta non è più quella lucida che creava qualche fastidio per la lettura; i contenuti sono ampliati.
    La rivista è diffusa per abbonamento con una tiratura media di 180 mila copie. Il sostegno alla rivista è fornito dalle campagne di abbonamento e dalle numerose campagne di diffusione straordinaria in occasione di eventi rilevanti per la vita dello Spi e la condizione dei pensionati.

 

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