La fake news del tampone che “rompe la barriera sanguigna ematoencefalica del cervello”

Dopo il vaccino finanziato da Bill Gates per impiantare sottopelle un microchip attivato dal 5G, il virus sottratto dalle spie cinesi al Canada o forse sfuggito ai laboratori di Wuhan, ecco spuntare una nuova bufala sul coronavirus: il test del tampone servirebbe a “rompere la barriera sanguigna ematoencefalica del cervello”.

Nonostante non sia necessaria alcuna specializzazione in medicina per capire che quella delle “bacchette” (questo il nome scelto per indicare il bastoncino del test) è l’ennesima fake news di questa pandemia mondiale, sono migliaia le persone che l’hanno presa per buona e in queste ore la stanno condividendo sui social e sulle chat di Whastapp.

Ecco il testo:

“Inserendo quelle bacchette nel naso si desidera rompere la barriera sanguina ematoencefalica del cervello, affinché qualsiasi microbo possa penetrare attraverso quei vasi sanguigni rotti nell’organismo!!! Ecco perché molti asintomatici iniziano ad avere sintomi dopo l’esame!!!”.

Riguardo invece al timore che le “bacchette” vadano a perforare la barriera ematoencefalica, non possiamo che sottolineare che una delle caratteristiche del tampone è quella di avere un suo punto di rottura, cioè una sorta di scanalatura posizionata al centro del bastoncino che serve proprio ad evitare qualsiasi tipo di danno che possa derivare da un eventuale utilizzo scorretto.

Dunque, se fate il test, state tranquilli. Non vi accadrà nulla.

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