LA CUB TRASPORTI LANCIA L’ALLARME DI “FINE CORSA”

Dopo neanche un mese e mezzo dall’ultimo tagli di convogli sulla tratta Siracusa-Ragusa-Gela-Canicattì, nei giorni festivi e domenicali, giunge come una bomba la notizia che a partire dal 17 maggio un altro gruppo di treni verranno tagliati: Si tratta di treni giornalieri da Siracusa per Gela, da Modica e Gela per Siracusa, da Comiso per Gela e da Gela per Catania. E si tratta soprattutto di una soppressione che intacca gli utlimissimi treni rimasti utilizzati dai pendolari. Da questo momento la linea è fortemente compromessa nella sua funzionalità, e quindi assolutamente antieconomica, per non dire inutile: moyivi prt i quali aspettiamo la notizia susa chiusura entro brevissimo tempo Tutto questo avviene mentre si attendono le risposte dell’assessore regionale ai trasporti Gentile in merito ai tagli di marzo, mentre si sperava in una prossima firma del contratto di servizio con la Regione, cioè in una risistemazione degli assetti finanziari necessaria alla gestione della rete siciliana, anche secondo le esigenze già espresse dal territorio. Invece pare che l’insistenza da parte del governo regionale a far rientrare la Circumetnea nei finanziamenti, abbia indotto, come ormai avviene da tempo, a recuperare quelle somme togliendo treni nel nostro territorio. La CUB Trasporti lancia l’ultimo appello: dopo la cancellazione del trasporto merci, ora siamo arrivati al capolinea; se non si impone adesso il ripristino delle corse tagliate a marzo e di quelle che salteranno dalla prossima settimana, dopo non ci sarà più niente da salvare. Che tutti si facciano un esame di coscienza. I ferrovieri hanno fatto il loro dovere denunciando continuamente la situazione e pressando perché tutti i soggetti politici, sindacali, amministrativi, associativi facessero la loro parte. Se siamo arrivati a questo punto è perché non l’hanno fatta bene o per nulla.La CUB Trasporti, mentre invita gli altri sindacati di categoria a superare ogni divisione e a raccordarsi per una pronta risposta con uno sciopero di almeno le tre province interessate con manifestazione a Palermo, richiama la classe politica a provare a fare quello che non ha mai fatto: dire no e fare muro contro questi provvedimenti che penalizzano da anni il nostro territorio. Invita i cittadini, o almeno quelli fra essi che amano il treno, che lo utilizzano, che lo ritengono un mezzo necessario ad un assetto equilibrato ed ecocompatibile del nostro territorio, a far sentire la loro voce e ad attivarsi con ogni mezzo, ora o mai più.

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