LA CNA DI RAGUSA CRITICA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

I tre co-presidenti della Cna territoriale di Ragusa – la Confederazione Nazionale dell’artigianato e della piccola e media Impresa – Salvatore Bellina, Massimiliano Di Maria e Graziella Migliorisi, hanno redatto alla presenza del responsabile organizzativo Antonella Caldarera, l’agenda delle priorità nelle operazioni da attuare nel corso del 2012 allo scopo di sanare tutta una serie di problematiche urgenti.

Dure critiche sono rivolte in particolare all’Amministrazione comunale del capoluogo: “Per quanto riguarda la zona artigianale – dice Di Maria, che è stato delegato ad occuparsi dell’area in questione – l’auspicio è che possa registrarsi, da parte del Comune di Ragusa, la necessaria collaborazione nel tentativo di debellare il fenomeno dei furti che, purtroppo, stanno mettendo in ginocchio numerose delle aziende presenti nel sito. Tempo addietro era stata ventilata l’ipotesi legata alla creazione di un sistema di videosorveglianza. Bene, sollecitiamo l’Amministrazione ad attivarsi con le necessarie procedure affinché si possa arrivare il prima possibile alla concretizzazione di tale percorso”. La Cna di Ragusa, inoltre, chiede iniziative adeguate per rilanciare, sul mercato, l’appeal delle piccole e medie imprese cittadine. “L’idea di sfruttare la nostra posizione geografica – aggiunge Di Maria – per consolidare rapporti di import-export con i Paesi del Nord Africa merita una rinnovata attenzione”.

“E’ chiaro – aggiunge Bellina – che dovremo attendere la stabilizzazione della situazione interna a questi Paesi. Ma è altrettanto ovvio che, per quanto riguarda le Pmi della nostra zona, nel caso in cui saranno creati gli adeguati contatti, ci sarà parecchio da fare”. Bellina, delegato per la zona industriale, tocca di nuovo il tasto dell’ordine pubblico.

“Dobbiamo, purtroppo, prendere atto – continua – di come anche in quest’area l’attenzione sia pressoché inesistente. Da parte della microcriminalità c’è campo libero. E i furti non si contano. Esiste già un sistema di telesorveglianza. Ma cosa si aspetta per l’attivazione? Poi, c’è un’altra grossa questione. Quella dell’igiene ambientale. Mancano i necessari supporti. E le imprese che operano nell’area non sono più disponibili a corrispondere le somme dovute per un servizio che nei fatti non esiste. Sollecitiamo l’Amministrazione comunale a fare di più”.

Infine, Graziella Migliorisi chiede agli enti locali di pianificare dinamiche specifiche per rilanciare l’attività delle piccole e medie imprese presenti sul territorio. “Così facendo – aggiunge – potrebbero garantire sostegni adeguati in un momento molto difficile per l’economia. Ma altre risposte dagli enti locali, per certi versi fondamentali, potrebbero arrivare nel momento in cui i pagamenti ai fornitori venissero effettuati nei tempi dovuti (e spesso, purtroppo, non è così) e sburocratizzando il più possibile gli interventi nei confronti delle imprese, anche riorganizzando, laddove necessario, il personale. Le imprese hanno bisogno di risposte specifiche. E se non arriveranno, rischiamo di assistere alla chiusura di molte tra queste nel corso del 2012”.

“Ad ogni modo – conclude Caldarera – ci aspettiamo che l’Amministrazione comunale di Ragusa possa sedersi al più presto nei tavoli di concertazione adeguati per risolvere tutte quelle questioni che ci trasciniamo da tempo senza che sia stata trovata alcuna soluzione, a cominciare dal bando per la graduatoria della zona artigianale del capoluogo e dal contrasto all’abusivismo. Per quanto riguarda la mancata apertura degli istituti di credito nei confronti delle piccole e medie imprese, invitiamo i nostri associati a rivolgersi al consorzio Unifidi imprese Sicilia per trovare le migliori soluzioni volte a sostenere l’attività degli imprenditori”.

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