“Io so io e voi non siete un …..”. Il consigliere Firrincieli afferma che è lui titolato a rappresentare il Movimento 5 Stelle a Ragusa

Approfitta dei microfoni “amplificati” del Consiglio comunale di Ragusa di stamani per offrire alla comunità iblea quello che è un nuovo capitolo della faida interna al Movimento 5 Stelle. Il consigliere comunale grillino Sergio Firrincieli ha scelto una delle fasi di confronto sul bilancio comunale per mandare un messaggio in codice a quelli che dovrebbero essere i compagni di partito ma che, forse per almeno per lui, non lo sono.

Durante la discussione di un emendamento da lui presentato, e ritenuto inammissibile dagli uffici comunali, Firrincieli si è lasciato andare ad una riflessione sul partito, segnalando evidentemente delle discrasie interne (non nuove proprio con lo stesso Firrincieli che era stato deferito ai probiviri del partito per aver assunto una posizione diversa e non concordata durante le recenti elezioni provinciali di secondo livello).

Firrincieli ha tenuto a ribadire che “l’emendamento numero 8 che l’ufficio ha ritenuto non ammissibile, lo è perché è stato volutamente creato per essere una provocazione, più che una reale scelta o volontà di modificare qualche capitolo di spesa. Perché noi, anzi personalmente, in rappresentanza del Movimento 5 Stelle,…. ci tengo a precisare che la politica del Cinquestelle al Comune di Ragusa è rappresentata dal consigliere comunale che è detentore del simbolo, quindi, chiunque parli in sostituzione al detentore del simbolo, lo sta facendo sotto la propria responsabilità, e non sotto la responsabilità del Movimento 5 Stelle, che ripeto rappresento io in città”.

L’emendamento prevedeva una modifica di tutte le voci di spesa del bilancio, senza prevedere nessuna variazione rispetto ai circa 200 milioni di euro previsti dall’Amministrazione. In pratica un emendamento nato, lo dice lo stesso Firrincieli, per far comprendere la posizione alternativa che il Movimento 5 Stelle ha rispetto all’Amministrazione Cassì.

E rispetto alle modifiche previste dall’emendamento, lo stesso consigliere ha detto: “Ovviamente stiamo parlando di qualcosa che non può avvenire. ma era per esprimere il mio punto di vista alternativo a quello dell’Amministrazione comunale”. Insomma una sorta di auto-accusa, quella di Firrincieli, che da una parte ribadisce che è lui a rappresentare il Movimento 5 Stelle in città e dall’altra ci confida candidamente che ha predisposto un emendamento con la consapevolezza che non poteva essere accolto ma che era solo una provocazione politica. Ma è davvero per questo motivo che i suoi elettori lo hanno eletto? Cioè per fare emendamenti-provocazione, per far perdere tempo agli uffici che devono valutarlo e per fare un lavoro, sostenuto dai soldi dei cittadini, che alla fine poteva risolversi in una semplice e normale dichiarazione politica in fase di votazione del bilancio? Chissà se tutto questo il detentore nazionale del logo lo condivide.

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