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INTERVISTA A GINO TARTER PRESIDENTE DELLA CO.F.AS.
24 Ott 2013 04:40
Signor Tarter cos’è la Co.F.As.?
E’ la Federazione del teatro amatoriale trentino.
Quali scopi ha?
La Co.F.As. si occupa di promozione, e diffusione del teatro sul territorio. Un teatro che sia occasione di crescita culturale per tutta la popolazione. Alla Co.F.As attualmente aderiscono 115 gruppi attivi sul territorio, con circa 5.000 iscritti.
Il teatro amatoriale trentino è molto attivo?
Oh, sì, il teatro amatoriale che si riconosce nella Co.F.As porta in scena ogni anno circa mille recite, coinvolgendo fino a 150.000 spettatori.
Come si sviluppa l’attività teatrale?
L’attività teatrale di queste filodrammatiche si sviluppa principalmente attraverso rassegne locali (90), distribuite capillarmente sul territorio, come capillarmente sono distribuite tutte le filodrammatiche, in grado di fornire con il teatro e i suoi valori culturali e sociali, anche le località più lontane dai centri urbani.
Per cui la Co.F.As è molto rappresentativa nel teatro trentino.
Da questo punto di vista l’Associazione rappresenta la più grande rete di promozione e diffusione del teatro sul territorio e, da questo punto di vista, è un’inestimabile ricchezza per il Trentino.
Qual è, nello specifico, l’attività della Co.F.As. che svolge direttamente dall’ufficio centrale?
La Co.F.As si impegna direttamente a realizzare Palcoscenico Trentino, una rassegna provinciale di teatro amatoriale. Si svolge in città e ha principalmente tre obbiettivi:
· favorire la crescita culturale sia dei filodrammatici che del pubblico, attraverso il confronto di spettacoli diversificati, sia nel linguaggio che nelle proposte, e di qualità;
· tenere vivo il teatro amatoriale proposto dalle filodrammatiche amatoriali anche a Trento, città capoluogo e centro più importante della nostra provincia;
· attraverso le rappresentazioni effettuata la domenica pomeriggio, permettere anche agli spettatori, che trovano difficoltà a uscire di casa la sera, di poter godere delle recite offerte dalla Co.F.As., che sappiamo essere molto gradite.
La vostra Associazione fa un bel servizio alla comunità!
Certamente! Anche perché uno degli obbiettivi della Co.F.As. è quello di favorire l’aggregazione e quindi la socializzazione che, mi permetta di sottolineare, è un’altra grande ricchezza per il nostro territorio.
Tornando alla vostra attività…
Abbiamo la Rassegna Teatro per Ragazzi, che si svolge in una quindicina di località della provincia di Trento e porta in scena una quarantina di spettacoli.
Avete anche concorsi?
Sì, certo. Intanto gliene nomino due:
· Palcoscenico trentino che si svolge in due fasi e una di queste è proprio il concorso intitolato al fondatore della Co.F.As., Mario Roat che vede la consegna alla fine del Premio Mario Roat;
· il Concorso Co.F.As. per testi inediti di autori trentini. È biennale, ha due sezioni: sezione adulti in due o tre atti e sezione ragazzi.
Che altro organizza la vostra Associazione?
1. Corsi di Formazione a più livelli:
– laboratori e seminari di livello provinciale, finalizzati principalmente all’allestimento di spettacoli teatrali legati al territorio;
– di Zona, coinvolgenti più compagnie, finalizzati all’approfondimento delle discipline teatrali di base (i cosiddetti fondamentali del teatro);
– di supporto tecnico nelle singole compagnie per migliorare l’allestimento dei lori spettacoli teatrali;
– per giovani studenti appartenenti agli Istituti di Scuola Superiore Provinciale, attraverso il progetto “Giovani a Teatro-Teatro a Scuola” che culmina col Meeting “La Scuola a Teatro” per il debutto dei lori spettacoli allestiti all’interno degli Istituti stessi.
2. Un convegno a tema per la Ricerca & Sviluppo dell’innovazione, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento.
3. Un progetto di Solidarietà Co.F.As. “Filo… di speranza” per la raccolta di fondi a favore, principalmente, dei poveri del mondo. Prossimamente invece, attraverso questo progetto, verranno raccolti fondi a favore della ricerca sui tumori in collaborazione con la Fondazione Trentina per la Ricerca sui Tumori di Trento.
Lei, signor Tarter, prima dell’intervista mi ha davvero deliziata con una estemporanea recita di poesie di vari autori, cominciando con una, quasi sconosciuta, ma bellissima, del Carducci, Nostalgia e poi, a cascata, Foscolo, il Giusti, Leopardi, Manzoni e, tanto per non farmi mancare niente anche Omero de l’Iliade. Aggiungo, che è difficile, tra l’altro incantarsi così ad ascoltare poesie…
Le chiedo ora per i lettori di RagusaOggi, una dedica, che anche loro, hanno molto a cuore il teatro.
Passo ad un altro repertorio, che definirei morale, nel senso che è una cosa che mi fa ben sperare nell’aldilà e che mi ha colpito e uso spesso ricordare. Anticipo il contesto: un funerale di rito ortodosso dove ad ogni salmo il celebrante salmodiava un ritornello che recita così:
Questa notte non è più notte davanti a te,
il buio, come luce, risplende.
Che, come si può intuire è una visione bellissima e piena di speranza della quale tutti dovremmo essere rassicurati.
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