INTANTO CHIEDIAMO IL RINVIO

Una volta si sarebbe detto : “Acqua caura e stamu ‘o vidiri”, nemmeno la rivoluzione e una maggioranza schiacciante di venti, se non ventidue, consiglieri ha potuto estirpare la malapianta dei rinvii e delle sospensioni delle sedute del civico consesso. Non riuscivano a mettersi d’accordo quando erano al governo della città, figurarsi ora che non c’è trippa per gatti.

La maggioranza dichiara l’apertura per la vice Presidenza del Consiglio, anche se non specifica se questa significa voto incondizionato indipendentemente dal nome proposto oppure apertura per la valutazione di un nome. La minoranza, che potrebbe anche chiamarsi opposizione, resta, forse, smarrita e tergiversa.

Nella confusione, passa in seconda linea anche una estemporanea valutazione sulla paternità dei nomi che avrebbero incentivato il consenso per il Presidente: se due voti potrebbero, magari, trovare collocazione, se non altro per la linea tenuta in campagna elettorale, per un nome almeno si potrebbero accettare scommesse.

Il neo Presidente si trova subito con la prima patata bollente in mano: c’è sul tavolo la richiesta di rinvio di Massari, si aggiunge la richiesta di sospensione da parte di Tringali che, a nome del M5S, non vede di buon occhio il rinvio. Iacono cerca di prendere tempo con una sospensione, per poi mettere ai voti la richiesta di rinvio, ma viene ricondotto sulla via del regolare svolgimento della seduta da una Sonia Migliore che fa notare come prima debba essere esaminata la richiesta di Massari.

E il Presidente deve riconoscere la giustezza della tesi. Per Sonia Migliore è stato il colpo d’ala del fuoriclasse maturo (come carriera, non certo anagraficamente), a cui ha aggiunto chiare parole sull’esigenza di mettere le carte in tavola, per guardarsi dalle false aperture che ha intravisto in una maggioranza inaspettatamente organizzata e più ampia del previsto.

Era stato Giorgio Massari, nella veste di portavoce della minoranza, formata da PD, PDL, UDC, Territorio, Ragusa Domani, Movimento Civico, Megafono e Idee per Ragusa, a richiedere un rinvio della seduta per l’esigenza dell’opposizione di un confronto con la Presidenza, confronto per cui Iacono ha espresso disponibilità, naturalmente allargata agli esponenti del M5S, di Partecipiamo e di Città.

Massari ritiene che il discorso vicepresidenza debba essere analizzato nel contesto dell’attività programmatica del Consiglio e con relazione alla composizione delle Commissioni, per cui ritiene indispensabile il confronto prima di poter accettare l’apertura e fornire una indicazione.

Questo tradotto nel qualificato e fine linguaggio politico di un ‘professore’ della politica, per i comuni mortali vuol dire che ci vorranno arti magiche per mettere d’accordo, su una possibile indicazione, 10 consiglieri appartenenti a 8 diversi partiti e movimenti.  

Da registrare in chiusura l’intervento di D’Asta che rigetta, anche se non era stato direttamente chiamato in causa, le illazioni della Migliore su presunti accordi di esponenti della minoranza per dare il voto a Iacono.

Altri particolari elementi di sorpresa non ci sono stati nella prima seduta del civico consesso, se non per le posizioni all’interno dell’aula, dove, in totale rottura con il passato, a destra stanno uomini del PD seduti dalla stessa parte degli ‘amici’ del PDL e del Movimento di Ciccio Barone. Per gli uomini di Cosentini basta Chiavola del Megafono di Crocetta per ristabilire ‘legami’ regionali e di campagna elettorale.

Unica stonatura della giornata un passo del discorso del Presidente, di cui ci occupiamo in altra parte del giornale.

Sin da una delle sue prime conferenze stampa il Sindaco Piccitto aveva anticipato che alcune delle deleghe da lui trattenute, fra cui turismo, sport e cultura, sarebbero state assegnate a Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle. Parlando con qualcuno degli uffici, l’anticipazione del Sindaco veniva confermata, come pure confermava qualcuno dei ‘papabili’ che specificava di aspettare solo l’insediamento di oggi, come Consigliere, per ufficializzare il conferimento delle deleghe.

Cosa, del resto, anche confermata da una sottolineatura del consigliere Chiavola a proposito di una riunione, tenutasi al Cento Servizi Culturali, per gli spettacoli estivi, a cui avrebbero partecipato, appunto, ‘consiglieri delegati’.

Nel suo lungo discorso di insediamento, il Presidente Giovanni Iacono ha specificato, per ben due volte, come, secondo il suo parere, sia impossibile, per il Sindaco, assegnare delle deleghe a consiglieri comunali, che possono, al massimo, svolgere attività di collaborazione.

Potrebbe anche essere che a questo si sarebbe riferita l’intenzione del Sindaco, ma il tono inequivocabile del Presidente, che ha anche richiesto, davanti a tutti, l’espressione di un parere in merito al Segretario Comunale dott Buscema, lascia intendere che di deleghe a tutti gli effetti si trattasse.

 

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