Un intervento straordinario, che segna una svolta nel campo della donazione di organi in Sicilia e rappresenta un traguardo significativo per la medicina trapiantologica italiana. All’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo è stato eseguito con successo un delicato prelievo di fegato da un paziente ultranovantenne, un evento eccezionale per l’età del donatore, che […]
Incidenti sul lavoro: nel ragusano già 500 denunce in tre mesi
07 Giu 2025 06:24
In Italia, le morti per incidenti sui luoghi di lavoro sono così tante che ormai sembrano avere assuefatto l’opinione pubblica. Se ne parla, certo, ma a parte la commozione, la rabbia di parenti, colleghi e amici delle vittime, questo genere di notizie non suscita l’attenzione che merita in quanto ormai diventato strutturale. A distanza di tempo, qualche datore di lavoro e quadri dirigenziali sono condannati con pene che non restituiranno mai e poi mai il valore di una vita.
Ancora oggi, come uno o due secoli fa, molti uomini e donne vanno a guadagnarsi uno stipendio, ma non tornano più a casa. Tantissimi altri, più fortunati, rimangono feriti, a volte in modo permanente.
Ragusa è la quarta provincia in Sicilia per numero di infortuni denunciati all’Inail nei primi tre mesi dell’anno, quasi 500. Se continua così, a fine anno rischiamo di avere circa 2.000 casi ed è probabile che a fine giugno saranno già 1.000.
Nel periodo considerato, in Sicilia sono già stati denunciati 6.342 infortuni, con un incremento significativo delle morti bianche, salite a 15 casi (+50%). Solo nella provincia di Palermo si contano 1.438 denunce, il secondo dato più alto in tutta la regione dopo Catania (1.845 casi). Seguono Messina (746); Ragusa (499); Siracusa (492); Trapani (451); Agrigento (407); Caltanissetta (277); Enna (187).
Sono gli uomini a pagare il prezzo più alto, con 4.045 denunce, ma preoccupano anche le 2.297 denunce che riguardano le donne, a conferma di una diffusione trasversale del rischio.
Ancora più significativo è il dato relativo all’età: la fascia più colpita è quella tra i 50 e i 59 anni, con 762 casi, seguita da quella 45-49 anni (628) e 55-59 anni (676). Ma sono in aumento anche gli infortuni tra gli ultra sessantenni con 610 casi nella fascia 60-64 anni e oltre 150 segnalazioni tra lavoratori sopra i 65 anni. Si tratta di lavoratori spesso attivi in settori ad alta esposizione come edilizia, agricoltura, logistica e assistenza.
Alcune volte le vittime sono persone che dovrebbero essere già in pensione ma che, per motivi soprattutto economici, continuano a lavorare in condizioni precarie e illegali. Ci sono norme da rispettare, prevenzione e protezione da non sottovalutare, turni che contemplino riposi obbligatori. La sfortuna, citata a sproposito, non può essere la causa del prossimo episodio.
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