IN FRANTUMI IL VETRO DI UNA FINESTRA DEL PRIMO PIANO DI PALAZZO “LA PIRA”

Hanno mandato in frantumi il vetro di una finestra al primo piano della sede centrale del Comune. Nel cuore della città. Un gesto dimostrativo? Può essere. Da valutare, comunque, con attenzione. Perché, a quanto pare, tra atti vandalici e criminali, il passo è breve. Basta rileggere i fatti di cronaca nera che hanno interessato la città negli ultimi mesi. Ivi compresa la clamorosa rapina dei giorni scorsi, in contrada “Telegrafo”, alle spalle del porto, consumata stile “arancia meccanica”. La città vive un momento di grande apprensione. Ma perdere la calma non serve. Questo è il momento della riflessione. Da parte di tutti. Della politica soprattutto.  “Credo – dice l’on. Natalino Amodeo – che qualcuno farebbe bene a meditare su ripetuti atteggiamenti diseducativi e dissacratori che, in una società democraticamente organizzata, non producono nulla di buono. L’interesse personale o partitico non deve mai prevalere su quello generale. In democrazia vale il gioco delle parti. Da rappresentare ed esercitare con responsabilità. Giocare al massacro è controproducente. Non giova a nessuno. La città, sotto l’aspetto dell’ordine pubblico, sta vivendo un momento delicato. Da superare certamente con una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, ma anche e soprattutto con la civile partecipazione di tutte le componenti sociali. La politica aggressiva e demolitrice, rispetto a questa necessità, faccia un passo indietro e privilegi l’etica della responsabilità”. Dello stesso tenore la dichiarazione del presidente della locale sezione dell’Ascom Paolo Sotgiù. “La sera prima – dice il massimo rappresentante dei commercianti – avevamo avuto un incontro al Comune con il sindaco Giuseppe Sulsenti, per esaminare la situazione dell’ordine pubblico e chiedere il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine, alla luce della realtà portuale ed anche di quella commerciale e imprenditoriale che, nel corso degli anni, è andata sviluppandosi nell’agglomerato industriale Pozzallo-Modica. L’esecrabile gesto compiuto nel corso della notte, va letto e interpretato. Avventurarsi però in congetture non giova a nessuno. Gli inquirenti sanno come muoversi e cosa fare. Da parte di noi tutti è comunque opportuno tenere alta la guardia, senza lasciarsi andare a sentimenti di sfiducia e scoramento che, nel caso in specie, farebbero il gioco di chi vorrebbe, in qualche modo, inquinare il processo di crescita umana e civile della comunità. Pozzallo ha antiche tradizioni di città laboriosa e pacifica. Occorre pertanto fare quadrato per opporsi a qualsiasi tentativo di destabilizzazione sociale da parte di forze oscure che vanno contrastate con grande determinazione”.

 “Dopo una prima metà della mia vita vissuta a Milano e la seconda tra Bruxelles e il resto del mondo – dice Tani La Pira, noto studioso di problematiche europee, nipote del sindaco santo –  mi sono ritirato a vivere in una Pozzallo fresca di bandiera blu, lanciata a conquistare l’eccellenza in veste di capitale del turismo estivo del sud-est, ma anche, e ancora di più, come città della pace e dell’accoglienza, in nome di Giorgio La Pira. A 10 anni di distanza, il problema della sicurezza pubblica sembra minacciare quest’isola felice. L’unica riflessione possibile, in vista delle prossime elezioni, deve per forza prescindere da logiche partitiche: chiunque sarà il nuovo sindaco e chiunque governerà questo paese, dovrà avere, insieme alla società civile, un unico obiettivo comune e primario: quello di respingere con forza e risolutezza l’attacco intimidatorio di chi vuole arrestare lo sviluppo di Pozzallo”.

 

 

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