ILLEGITTIMA L’ELEZIONE DEI REVISORI DEI CONTI PER IL SISTEMA DI VOTAZIONE ADOTTATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO BATTAGLIA.

Con una nota fatta pervenire al sindaco di Chiaramonte Gulfi, l’assessorato alle Autonomie Locali della Regione Sicilia, a seguito di una attenta indagine, ha confermato la totale illegittimità del sistema di votazione dei revisori dei conti adottato dal presidente del Consiglio comunale Battaglia e dai consiglieri di opposizione durante le sedute consiliari del 4 dicembre 2014 e del 23 gennaio 2015, in quanto sono stati palesemente violati i diritti della minoranza dei consiglieri del gruppo “Cambiare per Crescere”. Durante le operazioni di voto dure erano state le contestazioni del gruppo “Cambiare per Crescere” in merito al sistema illegittimo e spregiudicato delle tre votazioni distinte, una per ogni componente del collegio, metodo imposto dal presidente del Consiglio e dai consiglieri di opposizione, evidentemente per blindare l’operazione di voto secondo le logiche spartitorie del “due io e uno tu”. Lo stesso sindaco Fornaro aveva definito la votazione come un episodio di squallida lottizzazione, sintomo di metodi politici ancora difficili da estirpare. Anche i consiglieri del gruppo Cambiare per Crescere, a più riprese e con precisi riferimenti alla normativa vigente, tentavano di bloccare la votazione ritenuta illegittima, proponendo invece un’unica votazione in cui il consigliere comunale nomina un solo revisore componente del collegio, così come prevedono i consolidati ordinamenti giurisprudenziali: il tutto nel rispetto dei diritti di tutela della minoranza consiliare e nel rispetto del principio di trasparenza in base al quale vengono eletti i candidati che, in ordine alle loro professionalità, hanno ottenuto più voti. Tuttavia, bloccato con ogni mezzo qualsiasi intervento a sostegno della legalità da parte del gruppo “Cambiare per Crescere”, il presidente Battaglia procedeva ugualmente con la seduta, senza tener conto di un altro grave episodio verificatosi durante le operazioni di voto, quando lo stesso consigliere di opposizione Salvatore Occhipinti, malgrado la palese incompatibilità confermata anche dal segretario per la presenza di un nipote tra i candidati, si rifiutava di uscire dall’aula e partecipava come se niente fosse alla votazione. Questi i gravi episodi che sono stati presi in esame dall’indagine dall’ufficio ispettivo e di controllo dell’assessorato alle Autonomie Locali. Adesso il gruppo Cambiare per Crescere e l’Amministrazione comunale sono legittimati ad assumere ogni decisione ed ogni conseguente atto opportuno per ristabilire la legalità e la trasparenza, non solo nell’ambito del Consiglio comunale ma soprattutto nei confronti dei cittadini. E ciò a dimostrazione di come Cambiare per Crescere, anche se numericamente minoranza, lavora e si impegna qualitativamente per la città, con competenze oltre che sul piano amministrativo, anche sul piano etico e morale, distinguendosi dai “molti” che ancora intendono utilizzare la politica dei calcoli e delle misere spartizioni a discapito della collettività.

 

 

 

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