IL VINO IDENTITA’ DEL TERRITORIO

Un luogo, un sito architettonico, un vino, un territorio. Salvo Foti, uno dei più famosi enologi italiani, spiega così quello che è il turismo esperienziale, cioè quello che porta sempre più i turisti a muoversi per conoscere da vicino la storia e la bellezza di un territorio a partire dal calice di vino. Dietro a quel calice c’è il lavoro faticoso di produttori che coltivano la terra, di maestranze che lavorano per la vendemmia, di operatori che si occupano della produzione. C’è il sapore di quel territorio in cui nasce, un territorio ricco, come nel caso della Sicilia del Sud Est, di ambienti rurali dalla bellezza mozzafiato ma anche di patrimoni monumentali divenuti beni dell’Umanità. Il caso di Scicli, in provincia di Ragusa, che ospita la tre giorni di “Rubino, Rotte del Vino”, la prima edizione della manifestazione interamente organizzata dal gruppo giovanile “SEM – Spazi Espositivi Monumentali” che hanno pensato di realizzare delle attività per riaprire alcuni monumenti e rilanciare l’attenzione sui prodotti del territorio attraverso la Carta dei Sapori. Per farlo sono state coinvolte 24 cantine vitivinicole che hanno portato in esposizione 110 etichette. Sono stati attivati percorsi artistici con le installazioni di “Dithyrambus”, organizzato concerti mentre otto ristoratori hanno dato la propria disponibilità per le cene con i produttori. Un momento importante per conoscere la migliore produzione siciliana mentre è ancora in corso la vendemmia. “È possibile spingere ancor di più i vini siciliani sui mercati internazionali – spiega Foti – siamo stati in questi anni sotto i riflettori e forse è scemata la moda del vino siciliano, almeno sotto l’aspetto mediatico. Si assiste ad una riscoperta per i vini dell’Etna, ma io credo che si possa ancora rilanciare le produzioni vitivinicole siciliane legandole ai territori, come si sta facendo in questo caso a Scicli con Rubino. Il turismo culturale ha il suo forte valore ed impatto. Chi viene in Sicilia apprezza i monumenti, l’enogastronomia, la storia. La Sicilia come variegato continente, non come isola, dove il vino diventa strumento culturale per conoscere il territorio, anzi i territori”. Un obiettivo centrato proprio da Rubino con centinaia di partecipanti che hanno avuto modo di conoscere il maestoso Convento della Croce, raggiunto con facilità grazie al servizio di bus navetta. Non solo monumenti e non solo vino, ma anche tanti prodotti tipici. Oggi pomeriggio primo appuntamento con Slow Food, rappresentata da Sergio Savarino, dedicato ai dolci e in particolare alle tradizionali “teste di turco”, fiore all’occhiello della pasticceria sciclitana, e ai “cuddureddi”, dolce tipico del periodo delle vendemmia preparato con pasta fatta in casa amalgamata con mosto e mandorle. In centro storico, presso Palazzo Spadaro, ci sarà un mini corso di avvicinamento al vino con Camillo Privitera, presidente della delegazione siciliana dell’Associazione Italiana Sommelier e all’ex Camera del Lavoro la degustazione guidata dedicata al Cerasuolo di Vittoria Docg. In serata le cene con i produttori presso i ristoranti che aderiscono a Rubino e il concerto Jazz dell’Antonella Leotta Quartet. Fitto anche il programma di domani e di domenica con le degustazioni del vino, negli spazi del Convento della Croce, attive già dalle 10,30 e fino al tardo pomeriggio. Domani alle 16 a Palazzo Spadaro torna il mini corso Ais e alle 19 all’ex Camera del Lavoro si svolgerà la degustazione guidata dei vini delle cantine “I Vigneri”. In serata l’avvio dei “Giardini Sonori” in via Aleardi e negli spazi attigui alla chiesa di San Giovanni, con la musica di Deeper e Hetan 44. La manifestazione gode anche del patrocinio del Comune di Scicli e della Soprintendenza BB.CC.AA. di Ragusa. Info Point presso l’ex Camera del Lavoro, via Nazionale 31, e presso la Galleria Quam (0932931154), in via Mormino Penna 79.

 

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