IL VERTICE ALLA REGIONE INDIVIDUA LE SOLUZIONI

Il “vertice” palermitano per la questione delle discariche e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani dei comuni iblei ha individuato alcune soluzioni per affrontare l’emergenza. Alla riunione indetta dall’assessore regionale all’Energia Carmelo Pietro Russo hanno preso parte il presidente della Provincia Franco Antoci, il sindaco di Ragusa Nello Di Pasquale e il presidente dell’Ato Ambiente Giovanni Vindigni. Erano altresì presenti il dirigente generale dell’Agenzia delle Acque e Rifiuti Delle Nogare e i funzionari regionali dell’assessorato al Territorio e Ambiente Vannola e Saverino. Esaminate ad ampio raggio le problematiche a breve e a lungo termine per la gestione delle discariche di Cava dei Modicani di Ragusa, di Pozzo Bollente di Vittoria e di San Biagio di Scicli. I risultati della riunione prevedono che entro il 20 aprile 2010 la Regione Siciliana provvederà ad emettere l’Autorizzazione Ambientale Integrale per la discarica di Cava dei Modicani per permettere la prosecuzione dell’attività e con l’impegno di tutti gli enti presenti di emettere e presentare i relativi pareri celermente. Gli stessi enti per quanto di loro competenza dovranno esprimere i relativi pareri sui siti individuati in provincia di Ragusa con le schede del giugno 2009 per l’apertura di nuove discariche. Per quanto concerne la gestione delle discariche e il relativo conferimento dei rifiuti dei comuni iblei è stato deciso che sino al 20 aprile tutto resta immutato, mentre dal giorno dopo è stato stabilito che presso la discarica di Pozzo Bollente di Vittoria conferiranno i comuni dell’Ipparino (Acate, Comiso, Santa Croce Camerina e Vittoria) nonché Pozzallo e Ispica; mentre presso la discarica di Cava dei Modicani conferiranno Ragusa, Monterosso Almo, Giarratana e Chiaramonte Gulfi. Su proposta dell’Ato Ambiente i comuni di Scicli e Modica conferiranno invece presso la discarica di Mazzarà Sant’Andrea, considerato che la discarica di San Biagio di Scicli non è ancora attiva e il presidente della Provincia non ha ricevuto ancora dall’Ato Ambiente la documentazione necessaria per emettere la relativa ordinanza ai sensi dell’articolo 191 del decreto legislativo 152 del 2006.

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