IL ROTARY CLUB DI RAGUSA DONA UN PULMINO ALL’ASSOCIAZIONE PICCOLO PRINCIPE

Un gesto di solidarietà che rientra tra le iniziative che il Rotary Club di Ragusa ha svolto in questo anno sociale per supportare le famiglie nel nostro territorio. 

Consegnato nel tardo pomeriggio di martedì un pulmino che il famoso Club di Ragusa ha donato all’Associazione Onlus Piccolo Principe di Ragusa. La cerimonia si è svolta in piazza San Giovanni.

Con questo pulmino il Rotary aiuterà l’Associazione a sostenere la sua sfida di educazione, di riabilitazione, di recupero ed di reinserimento dei bambini colpiti da Disabilità Infantile.

“Un’azione di routine, come spostarsi all’interno della città, può diventare un problema per le famiglie con bambini colpiti da disabilità – spiega Francesco Minardi, presidente del Rotary Club di Ragusa – per questo motivo abbiamo scelto di contribuire alla causa dell’associazione Piccolo Principe con un gesto concreto. L’iniziativa rientra in un progetto internazionale della Rotary Fondation, promossa proprio dalla sezione di Ragusa, con l’aiuto e il sostegno del nostro distretto, che comprende Sicilia e Malta”.

“Un gesto fatto con il cuore – aggiunge Melania Firrito, presidente del Piccolo Principe – che vede in prima linea il Rotary da più di un anno. Abbiamo sentito vicino il club service ibleo – continua – che ringraziamo insieme alla Scar di Ragusa che da sempre ci sostiene nel nostro cammino”.

Quasi cinquanta i bambini seguiti dall’associazione Piccolo Principe, una realtà sempre più concreta presente in ben tre comuni della provincia ovvero Ragusa, Scicli e Chiaramonte Gulfi. 

“Sono tante le iniziative che portiamo avanti – racconta Melania Firrito – e il nostro obiettivo è adesso quello di costruire una nuova struttura che possa accogliere tutti i bambini che ne hanno fatto richiesta. Putroppo la sede attuale, seppur accogliente, è insufficiente. Il comune di Ragusa ha infatti donato di recente un terreno alla nostra onlus. Un progetto molto grande che speriamo di poter iniziare al più presto – conclude il presidente – per cercare di terminare entro due anni”.

 

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