IL MOSTRO DALLE CINQUE TESTE

Visti i tempi e considerati i tagli operati da Crocetta e dall’Assemblea, non ci sarebbe stato nulla per cui stupirsi se la legge su Ibla non fosse stata rifinanziata. E, a dire il vero, si presagiva qualcosa di nefasto per il capoluogo, dopo le avvisaglie degli anni passati. I cinque milioni di una volta erano stati decurtati prima di 250.000 euro e, successivamente, l’anno dopo, di ben 750.000 euro.

I quattro milioni che si era riuscito a portare a casa sembravano, comunque un tesoro. Come lo sarebbero stati quest’anno, come in verità, avremmo tutti accettato, comunque anche la metà, in tempi di assoluta austerity.

Innegabile, però, e anche inevitabile, che qualcuno aveva strumentalizzato l’attesa e ne faceva la cartina al tornasole delle capacità della deputazione ragusana a Palermo.

Vorremmo anche proseguire la linea di raffinata eleganza che ha portato i diretti interessati di Ragusa, l’onorevole Nello Di Pasquale e il candidato Sindaco Giovanni Cosentini, a coinvolgere, senza mezzi termini, tutta la deputazione siciliana nel raggiungimento dell’insperato successo, ma è inevitabile osservare che, nel caso di mancato rifinanziamento, le maggiori responsabilità sarebbero state addossate al parlamentare del capoluogo, per cui un plauso particolare va, sicuramente, rivolto a Di Pasquale che avrà incessantemente e particolarmente  seguito l’iter parlamentare e non si è fatto sfuggire l’occasione di tutelare il suo territorio.

La portata economica del finanziamento rende l’opera semplicemente mostruosa e, rendendoci conto, in ogni caso, della partecipazione degli onorevoli Assenza, Di Giacomo, Ferreri e Ragusa, possiamo parlare benissimo di un mostro a cinque teste che ha portato a termine un’operazione che sembra mostrare forza muscolare ma lascia trapelare non indifferenti strategie politiche, azioni di vero e proprio ricamo diplomatico.

Perché l’entusiasmo per non aver perso i fondi minimizza la portata dell’affermazione che vede non solo confermati i fondi dell’anno precedente ma li vede aumentati di quel milione che era andato perduto negli ultimi due anni.

E se il buongiorno si vede dal mattino, questo primo importante successo per il territorio, unito ai provvedimenti a favore dell’aeroporto di Comiso, entrambi accarezzati dal venticello delle nuove, rinnovate e larghe intese, che spira da Palermo a Roma passando per l’altipiano ragusano, non può che costituire un auspicio favorevole per la nostra terra a cui non mancano realtà e personaggi in grado di restituire i fasti del passato.

 

 

 

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