Il matrimonio miliardario di Bezos l’avrei fatto a Mazzarelli

La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola

Al matrimonio di Bezos a San Marco sono stato invitato anche io. Ovviamente. 

La partecipazione mi arrivò il giorno prima tramite Amazon. Ovviamente.

Ho prenotato subito e agevolmente il volo Comiso-Venezia per non arrivare in ritardo. La tratta Comiso-San Marco è così comoda che il viaggio non l’ho neanche sentito. Come se non l’avessi mai fatto. Come se non fosse mai esistito.

Ho subito incrociato Ivanka Trump che mi ha preso per un gondoliere. Mi sottovalutò. Ignorava che io fossi addetto al riempimento dei macallè nel cuore del ricevimento. DiCaprio mi ha concesso sorridente un selfie salvo poi indispettirsi quando inavvertitamente l’ho buttato a mare per riproporre su Instagram la celebre scena del Titanic. Leo non ha il senso dell’umorismo. 

Per le nozze di Bezos, Orlando Bloom, oramai schietto, single insomma, si illuse che sarebbe stato l’anima della festa. Non sapeva che il vero mattatore sarebbe stato l’Oscar dei macallè di ricotta. Io, modestamente.

Tra i vip attesissimi, intanto nel bacino di San Marco facevano la loro apparizione i panfili miliardari: su un ponte mi parve di riconoscere un mio compagno delle medie (Pino Baglieri) ma potrei sbagliarmi.

Matteo Bocelli e Lady Gaga ci allietarono con la musica. Ed era previsto anche un mio intervento canoro. Molto atteso.

I jet privati e gli aero-taxi negli aeroporti e i lussuosi motoscafi sfrecciavano tra i canali e accompagnavano gli ospiti vip nei loro hotel blindatissimi. Io ho trovato una tenda galleggiante in laguna con trecento euro colazione compresa. Qui a Venezia fu un tripudio di potere e glamour: Oprah Winfrey, Bill Gates, Robert Pattinson, Kim Kardashian, Mick Jagger, Elton John, padre Salafia della Nunziata da Giarratana.

Il programma dei tre giorni fu degno di una sontuosa produzione hollywoodiana. Io dovevo ricevere gli ospiti senza sbagliare i nomi ed evitando gaffes internazionali alla Pagoda del Lido, che dovetti cercare su Google Maps. A stretto giro dovetti cambiarmi e mi esibii in tutù nella festa danzante sull’acqua sugli acuti di Bocelli.  

La mia vera mission però è stata un’altra: dovevo interloquire con Bezos sull’altare, aggirando l’imponente servizio di sicurezza e rimanendo vivo: “Senti, Jeff, se ti danno fastidio tutte queste polemiche e proteste perché hai scelto Venezia, ecco, ascolta il consiglio spassionato di un amico. Molla tutto e vieni a sposarti sopra piazza Duca, a Marina di Ragusa, ci parlo io col parroco. A fine cerimonia ci spariamo due foto meravigliose sulla nuova pista ciclabile. Vedrai, il tuo matrimonio sarà indimenticabile. Perché Venezia è bella, ma la Sicily non sbuccia nespole. Do you understand? Mezza parola, Jeff.”

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