IL CONSIGLIERE D’ASTA REPLICA AL PRESIDENTE DEL CIVICO CONSESSO IACONO SULL’ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE IBLA

 “L’inconsueto, inatteso e veemente attacco di cui sono stato fatto oggetto da parte del presidente del Consiglio comunale, che, evidentemente, ha perso la lucidità istituzionale necessaria decidendo, per una giornata, di dismettere i panni di figura super partes che il suo ruolo renderebbe opportuno, mi vede costretto ad intervenire per fare chiarezza su quanto accaduto”. E’ quanto afferma il consigliere comunale del Pd, Mario D’Asta, a proposito della presentazione dell’atto di indirizzo riguardante il piano di spesa 2014 della legge su Ibla che ha suscitato le ire di Giovanni Iacono. “Quest’ultimo – precisa D’Asta – si lamenta di una mia presunta scorrettezza per essermi appropriato di un provvedimento da lui predisposto e presentato. Iacono, di certo, avrà dimenticato che, rispetto alle sollecitazioni provenienti in questa direzione da un certo numero di residenti del quartiere barocco, sia il sottoscritto quanto lui siamo stati individuati come interlocutori per dare voce alle istanze dei suddetti cittadini. Diversi i momenti di interlocuzione: da prima di Natale, giorno di approvazione del piano di spesa della legge su Ibla, all’ultima riunione di lunedì della scorsa settimana a Ibla, fino a venerdì scorso, l’ultima volta, a livello temporale, in cui mi sono messo a disposizione. Non vedo, dunque, cosa ci sia stato di male nell’avere indicato quali i contenuti di questo atto di indirizzo, da me condiviso, sottoscritto nella sua ratio oltre che nei contenuti, e pertanto presentato, come ho precisato, assieme ad altri consiglieri. Non ho mai detto di essere stato io il primo firmatario, anche se ora mi rendo conto perché lo stesso Iacono me lo aveva fatto trovare già pronto ed impiattato. Sabato scorso usciva il documento di Partecipiamo in cui legittimamente si diceva che l’associazione, che ricordiamo sostiene l’Amministrazione, aveva giocato il suo ruolo. Anche io ho discusso con i residenti di Ibla, e appena ho visto l’atto di indirizzo non ho posto alcun problema di paternità dell’atto, perché credevo non risultasse la questione cruciale, tranne poi scoprire che il presidente del civico consesso aveva deciso di sferrare un attacco che non gli rende onore rispetto al ruolo delicato, di grande equilibrio, che dovrebbe giocare e che, invece, proprio in questo caso sembra avere messo in discussione”.

“Il presidente del Consiglio che, ripeto, dovrebbe recitare il ruolo di arbitro del civico consesso e non certo quello di sostenitore delle proprie esigenze o della propria forza politica, fermo restando che qui ciascuno di noi sta cercando di assolvere al meglio il compito che è stato chiamato ad esercitare per conto dei cittadini – continua D’Asta – ha trovato quasi il pretesto per affondare colpi all’indirizzo del sottoscritto, con un livore che mi fa rimanere, ancora adesso, a bocca aperta, dopo che ho avuto modo di leggere attentamente il contenuto del suo intervento. Tanto l’astio di cui Iacono ha intriso il suo scritto che, addirittura, fa intendere che io in aula non intervengo mai (per fortuna ci sono gli archivi dello streaming sul web a dimostrare il contrario, e ciascuno potrà rendersene conto se avrà la pazienza di visionarli) oltre a ventilare il fatto che io non sappia dove si trovano alcuni dei siti previsti dall’atto di intervento (e, anche in questo senso, quando Iacono vorrà sono disposto ad accompagnarlo nei pressi di ciò che resta del muro bizantino e in via Scalazze). Oppure ancora sulla riunione di mediazione con il resto delle opposizioni sfido chiunque a ribadire il mio intervento a sostegno della opportunità del voto su quell’atto, tanto che poi i consiglieri responsabilmente hanno votato positivamente”.

D’Asta conclude: “Respingo, dunque, decisamente al mittente le accuse rivoltemi dal presidente del Consiglio e, da questo momento in poi, mi troverò costretto a porre un problema politico: Giovanni Iacono è adatto a continuare a svolgere questo delicato ruolo se poi, in certi momenti, gli salta la mosca al naso e dice peste e corna di questo o quel consigliere? Devo pensare che questa uscita è stata fatta per mettere in cattiva luce un consigliere della minoranza da parte di chi, con il suo movimento, fa invece parte organica di questa Amministrazione? Non sono amante dei retropensieri. Ma devo dire che la nota di Iacono induce a riflettere su ciò. Ribadisco che l’atto di indirizzo presentato è il frutto di un confronto, comune e condiviso, avviato sia con Iacono che con un gruppo di cittadini del quartiere barocco. Per quanto riguarda il resto, piuttosto che scomodare Vitaliano Brancati, inviterei Iacono a leggere “Voglio vincere” di Wendell Lewis Willkie, soprattutto quando, nel suo libro, dice “Preferirei piuttosto perdere una causa che so che un giorno trionferà che trionfare in una causa che so che un giorno potrebbe perdere”. Ecco, magari potrebbe servire a lui in vista della prossima campagna elettorale. Lui che ha parlato di congetture politiche. Prima si preoccupi di fare bene il presidente del Consiglio e non si preoccupi di attribuire candidature a nessuno. I comportamenti leali valgono sia durante le campagne elettorali che nei momenti di vera rappresentanza per la città. Rimango rammaricato perché un momento di grande festa a sostegno di Ibla e per la nostra città, per un atto votato all’unanimità in aula, sottoscritto da alcuni consiglieri comunali, è diventato una fastidiosa bagarre di cui la città avrebbe fatto volentieri a meno. Una interlocuzione tra il sottoscritto e Iacono avrebbe risolto sicuramente le eventuali incomprensioni e non avrebbe consentito questo spettacolo poco piacevole. Spero che questo incidente di percorso possa rientrare e che Iacono possa rivedere i suoi comportamenti, per il bene del Consiglio e per il bene della città tutta”.

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