Il caso dei vaccini a Scicli dati “a caso” ai passanti

La notizia è arrivata ieri, tramite comunicazione ufficiale del sindaco di Scicli, Enzo Giannone, il quale chiedeva lumi all’Asp circa la somministrazione dei vaccini in città che al momento vengono distribuiti al presidio dell’Ospedale Busacca. Sta di fatto che negli ultimi giorni sono state somministrate diverse dosi di vaccino anti-covid a persone che non rientrano nelle categorie indicate come prioritarie in questa prima fase, ovvero gli operatori della sanità.

Secondo quanto è emerso, il medico responsabile del presidio aveva diluito il vaccino per 150 dosi. 41 delle persone in lista non si sono, però, presentate. Al loro posto sono state chiamate altre persone senza un preciso ordine. L’irregolarità sarebbe passata inosservata se non fosse stato che invece di 41 persone se ne sono presentate oltre 100.

Da qui le proteste degli esclusi che, anche attraverso i social, hanno espresso la loro rabbia per quella che viene ritenuta un’ingiustizia. Naturalmente, la questione è diventata subito virale e il manager dell’Asp, Angelo Aliquò, risponde dalle pagine de “La Sicilia”: parlando di quanto accaduto al presidio di Scicli, dichiara che il medico responsabile ha avuto un “eccesso di zelo” e che “tra buttare i vaccini o farli ai cittadini non in elenco, preferisco questa seconda opzione”. Inoltre, i vaccini sarebbero stati effettuati a persone a caso, medici in pensione e cittadini arrivati lì con il passaparola, e non ci sarebbero stati casi di presunti favoritismi legati alla parentela. Un caso analogo a quello di Scicli è stato denunciato anche a Modena su cui è stata avviata un’indagine dei Nas.

In ogni caso, la polemica non si ferma e qualche domanda sorge spontanea.

 

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