IDV DENUNCIA LA CEMENTIFICAZIONE DELLA CAMPAGNA RAGUSANA

Le denunce pubbliche che in questi giorni hanno portato avanti l’Associazione Tutela Terre d’Oriente e Legambiente dovrebbero suscitare, da parte, della classe dirigente politica di questo territorio più di un interrogativo sulla triste direzione nella quale è avviata la campagna ragusana ed anche sul modello non di sviluppo ma di sottosviluppo che l’Amministrazione Comunale, a direzione Dipasquale, di Ragusa persegue tenacemente.

Basta andare a Ragusa Ibla e guardarsi “attorno” nelle colline circostanti (le stesse sulle quali, qualche anno fa, le multinazionali dell’Eolico, alle quali il Comune di Ragusa da anche il patrocinio legale, volevano installare 57 aerogeneratori da 2 Mw ) per rendersi conto che stanno cominciando a crescere diverse costruzioni in zona agricola con vista sul panorama di Ragusa Ibla. Nessuna di quelle costruzioni è di agricoltori o di imprese agricole e dalle denunce delle associazioni ambientaliste si evince che vi è in atto, in tutto il territorio agricolo di pregio della provincia, un vero e proprio “assalto” da parte di forti gruppi (addirittura banche) e società immobiliari che stanno, con assoluta facilità, portando avanti i loro progetti speculativi di lottizzazione e cementificazione.

Così la campagna ragusana si avvia alla definitiva “modicanizzazione” e cioè la distruzione di una identità e di un patrimonio territoriale-ambientale- economico che, di fatto, toglie reddito e possibilità, in primis, all’agricoltura e poi all’intera collettività in quanto distrugge il patrimonio paesaggistico e allontana definitivamente i flussi legati al turismo in generale e al turismo verde in particolare che è quello che registra, da anni, l’incremento maggiore. E’ necessario che il Comune di Ragusa inverta radicalmente la rotta per quanto riguarda le concessioni con il divieto assoluto di lottizzazioni in zona agricola e con il Consiglio Comunale che apporti una variante al PRG dove si introduca un più elevato lotto minimo

 

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